La Corte penale internazionale ha emesso un mandato d’arresto per il leader dei talebani, per crimini contro l’umanità

La Corte penale internazionale (ICC) ha emesso un mandato d’arresto per crimini contro l’umanità per il leader dei talebani, Hibatullah Akhundzada, che è il capo di stato dell’Afghanistan, e per Abdul Hakim Haqqani, capo della Corte Suprema afghana e leader di una fazione dei talebani molto influente. Il mandato era stato chiesto a gennaio dal procuratore capo dell’ICC, Karim Khan. La Corte ha attribuito a Akhundzada e Haqqani la responsabilità di un sistema di governo in cui sono sdoganati «omicidi, incarcerazioni, torture, stupri e sparizioni forzate» e lo smantellamento dei diritti delle donne afghane, che dopo la riconquista talebana nell’agosto del 2021 sono state perseguitate con numerose misure restrittive e discriminatorie.
Il mandato d’arresto significa che i paesi firmatari dello Statuto di Roma (cioè il trattato che nel 1998 istituì la Corte penale internazionale) hanno l’obbligo di arrestare Akhundzada e Haqqani se si trovassero sul loro territorio. Non sempre però quest’obbligo viene rispettato: non è detto quindi che Akhundzada e Haqqani verrebbero effettivamente arrestati se uscissero dall’Afghanistan, e in ogni caso è raro che Akhundzada si sposti anche solo all’interno del paese.
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