Il carcere in Florida costruito in mezzo a una palude piena di alligatori
È stato chiamato "Alligator Alcatraz" e serve a detenere gli immigrati irregolari: ai Repubblicani piace così tanto che ci hanno fatto tazze e magliette

Martedì, mentre a Washington si discuteva dell’approvazione finale della sua grande proposta di legge sulle tasse, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump era nelle Everglades, regione paludosa della Florida, a visitare un nuovo centro detentivo per immigrati irregolari. Il carcere è molto particolare ed è per questo che ha attirato le attenzioni di Trump. Il procuratore generale della Florida, James Uthmeier, gli ha dato il soprannome “Alligator Alcatraz”, perché è circondato da una grande quantità di alligatori che nella narrazione dei Repubblicani dovrebbero garantire che nessuna persona detenuta scappi, un po’ come succedeva per il carcere di massima sicurezza di Alcatraz (che Trump di recente ha detto di voler riaprire).
L’apertura del carcere è in linea con le politiche molto dure di Trump per contrastare l’immigrazione illegale e favorire l’espulsione di persone che risiedono illegalmente negli Stati Uniti. È in linea anche con la spettacolarizzazione che l’amministrazione ha fatto più volte di queste stesse politiche: tra le altre cose il Partito Repubblicano della Florida ha iniziato a vendere magliette, cappellini e borracce con la scritta “Alligator Alcatraz”.
Il primo gruppo di detenuti è stato trasferito nel carcere giovedì sera, ha detto il procuratore Uthmeier. Non è stato specificato però da dove provengano queste persone né quante siano.
Il carcere è una struttura temporanea allestita nell’area di un vecchio aeroporto non più in funzione che si trova al centro delle Everglades, nella riserva nazionale di Big Cypress, in un’area della Florida lontana dalle principali città e piuttosto isolata: anche per questo è stata associata alla prigione di Alcatraz, che si trova su una piccola isola della baia di San Francisco da cui sembra che non sia mai riuscito a fuggire nessuno.
Non è chiaro quale sia la capacità del carcere: il governo della Florida ha fornito diversi numeri nell’ordine delle migliaia, e ha detto che sarà aumentata nel giro di poco tempo. I posti letto sono distribuiti in tendoni e roulotte, in file di letti a castello circondati da una rete metallica. È dotato di oltre 200 telecamere di sicurezza, oltre 8.500 metri di filo spinato e 400 addetti alla sicurezza.
Il costo annuale di gestione della struttura sarà di circa 450 milioni di dollari ed è stata allestita a fine giugno in soli otto giorni su ordine del governatore dello stato, Ron DeSantis: alle primarie del Partito Repubblicano per la presidenza del 2024 DeSantis era stato avversario di Trump, ma poi si era ritirato, e in seguito era diventato un sostenitore del presidente. L’amministrazione Trump ha già detto di voler costruire in Florida altri centri detentivi per immigrati irregolari.

Manifestanti marciano fuori dal centro di detenzione nelle Everglades, a Ochopee, in Florida, 1 luglio 2025. (AP Photo/Michael Laughlin)
Il piano non era stato rivelato fino al momento dell’effettiva costruzione del complesso, per evitare il rischio di proteste. Poi però le proteste ci sono state lo stesso, anche da parte di chi considera il carcere non attrezzato per affrontare la stagione degli uragani, che è iniziata a giugno e proseguirà fino a fine ottobre. Già martedì, il giorno della visita di Trump, c’erano state forti piogge che avevano causato allagamenti in alcune strutture del centro.



