La Commissione Europea ha proposto che si possano usare i crediti di carbonio per raggiungere gli obiettivi sulla riduzione di emissioni

Un villaggio circondato da una foresta in Liberia
Un villaggio circondato da una foresta in Liberia, il 6 marzo 2024 (AP Photo/Derick Snyder)

La Commissione Europea ha proposto un nuovo obiettivo di riduzione delle emissioni di gas serra per i paesi dell’Unione Europea che, per la prima volta, prevede l’utilizzo dei cosiddetti crediti di carbonio acquistati in paesi in via di sviluppo, a partire dal 2036. Significa che da quell’anno ogni paese membro potrà conteggiare nel proprio bilancio di emissioni di gas serra (che sono la causa del cambiamento climatico) delle emissioni negative, “risparmiate” grazie a progetti finanziati all’estero, almeno entro una certa quota.

Concretamente i crediti di carbonio (o più precisamente “crediti di anidride carbonica equivalente”) sono dei documenti che certificano l’assorbimento di gas serra da parte di ecosistemi naturali come le foreste o da impianti tecnologici, oppure che garantiscono una riduzione di emissioni resa possibile da una qualche attività.

Per acquistarli i paesi europei dovranno partecipare a un mercato supervisionato dalle Nazioni Unite. Le basi per la creazione di tale mercato sono state poste all’ultima conferenza internazionale sul cambiamento climatico dell’ONU, la COP29 di Baku, in Azerbaijan, dopo anni di discussioni su come trovare un modo per garantire l’affidabilità dei crediti di carbonio. In altri contesti, come quelli dei crediti acquistati da società private, il valore di questi certificati si è dimostrato discutibile.

– Leggi anche: I mercati di crediti di carbonio, spiegati

Più in generale l’obiettivo proposto dalla Commissione Europea prevede che entro il 2040 i paesi membri dell’Unione Europea riducano del 90 per cento le proprie emissioni di gas serra nette rispetto a quelle che producevano nel 1990. Questo obiettivo integra quello già esistente di arrivare entro il 2050 alle “emissioni nette zero”, cioè alla una condizione in cui per ogni tonnellata di COo di un altro gas serra che si diffonde nell’atmosfera se ne rimuove altrettanta.

Per regolamentare gli acquisiti di crediti di carbonio da parte dei paesi membri dell’Unione Europea sarà necessario stabilire nuove regole, che saranno proposte dalla Commissione l’anno prossimo. Anche l’obiettivo per il 2040 dovrà essere approvato dal Parlamento Europeo e dai singoli paesi. A metà settembre poi l’Unione Europea dovrà presentare alle Nazioni Unite un obiettivo di riduzione delle emissioni di più breve periodo, da qui al 2035.