La squadra amatoriale che ha vinto i campionati italiani di ciclismo
Lo Swatt Club, che è nato da un blog nel 2017 e gareggia senza sponsor sulla maglia, ha battuto i migliori ciclisti professionisti italiani

C’è stata una grossa sorpresa ai campionati italiani di ciclismo: domenica pomeriggio Filippo Conca ha vinto la prova in linea maschile gareggiando per lo Swatt Club. È un successo inatteso e significativo perché lo Swatt Club è una squadra di ciclismo amatoriale, cioè non ha per il momento né la licenza World Tour (la più prestigiosa), né quelle Professional o Continental, e gareggia senza sponsor sulla maglia. Tra gli avversari invece c’erano tanti ciclisti di squadre professionistiche, compresi i migliori italiani come Filippo Ganna, Jonathan Milan, Diego Ulissi.
Fino al 2017 lo Swatt Club era solo un blog, Solowattaggio, che raccontava il ciclismo e altri sport outdoor come lo sci e il triathlon. Il nome rimanda a un modo di intendere lo sport sempre al massimo dell’agonismo e dell’energia: nel ciclismo il “wattaggio” indica infatti la potenza espressa da un ciclista durante la pedalata. Nel 2017, visto il successo del blog e delle sue pagine social, che da subito puntarono su un’estetica curata e su una narrazione coinvolgente, i fondatori decisero di creare una loro squadra ciclistica, l’ASD Swatt Club, «Swatt, come abbreviazione di Solowattaggio, e Club, per identificare un gruppo, un movimento di persone che hanno una visione comune. Un movimento culturale più che una squadra ciclistica», si legge sul blog.
In questi anni i ciclisti tesserati con lo Swatt Club hanno partecipato a importanti gare amatoriali soprattutto all’estero, sia su strada sia gravel, cioè su sterrato, ottenendo alcuni risultati rilevanti. Col tempo la squadra, che si finanzia soprattutto con la vendita di abbigliamento sportivo con il suo marchio (ma pure con alcuni sponsor, seppur non compaiano sulla maglia), ha cominciato a farsi notare e ad attirare l’interesse di ciclisti che non riuscivano a trovare una squadra professionistica che li prendesse.
È successo così anche con Filippo Conca, che ha 26 anni e un passato da professionista, visto che tra il 2021 e il 2024 ha gareggiato con la Lotto e il Q36.5 Pro Cycling Team, entrambe squadre con licenza UCI ProTeam (la seconda più importante nel ciclismo). In un’intervista data qualche mese fa a Bici.Pro, il fondatore dello Swatt Club Carlo Beretta aveva detto che «Filippo è il prototipo del ciclista cui ci rivolgiamo. Uno che è arrivato nella top 10 di tappa alla Vuelta non può non avere qualità, io credo che con noi avrà modo di rimetterle in mostra e tenere vivo il suo sogno».
Aveva anche detto di voler «dare a chi lo merita una seconda chance, l’opportunità di guadagnarsi il ciclismo che conta anche avendo superato l’età che oggi viene ritenuta imprescindibile, quella della categoria juniores o i primi anni da U23». Le squadre professionistiche hanno infatti l’obbligo di tesserare un certo numero di ciclisti under 23, che sono quindi molto ambìti (oltre al fatto che spesso hanno più margini di miglioramento).
Il campionato italiano è aperto a tutti, e per questo Conca ha potuto partecipare assieme ai suoi compagni di squadra dello Swatt Club Mattia Gaffuri (che è arrivato quinto), Lorenzo Ginestra, Francesco Carollo e Nicolò Pettiti. Tutti hanno contribuito al successo di Conca con un’accurata strategia di squadra, approfittando anche della loro maggior freschezza fisica e atletica, visto che i professionisti hanno già corso tante gare impegnative quest’anno. Conca alla fine ha vinto in volata sul pavé di Gorizia battendo Alessandro Covi, che gareggia per la UAE Emirates (la squadra di Tadej Pogačar, il ciclista più forte in circolazione) e Thomas Pesenti della Soudal Quick-Step Devo Team, cioè la squadra giovanile della professionistica Soudal Quick-Step.
Chi vince il campionato italiano per tutto l’anno successivo gareggia con la maglia tricolore di campione d’Italia. Se vorrà indossarla però Conca dovrà o cambiare squadra, o sperare che lo Swatt Club diventi una squadra perlomeno Continental (una possibilità nel futuro, ma forse non ancora per la prossima stagione), perché per il momento può partecipare solo a gare amatoriali, dove la maglia di campione italiano non viene utilizzata.
Alla fine della gara Conca ha detto che erano mesi che cercava almeno una squadra Continental con cui ripartire e farsi notare (dopo aver terminato il contratto con il Q36.5), ma che non era riuscito a trovare niente. «Spero che adesso con la maglia di campione italiano possa arrivare qualche occasione, anche perché sennò non ho modo neanche di indossarla».



