I paesi NATO si sono impegnati ad alzare le spese militari
Dal 2% dovranno raggiungere il 5% del PIL entro il 2035, ed è soprattutto una risposta alle richieste di Trump

Mercoledì i 32 paesi membri della NATO hanno concordato un sostanziale aumento della spesa militare: si sono impegnati a raggiungere il 5 per cento del proprio Prodotto Interno Lordo (PIL) nei prossimi dieci anni, quindi entro il 2035. È più del doppio della soglia attualmente richiesta, pari al 2 per cento del PIL. L’accordo è stato annunciato durante la riunione generale dell’organizzazione all’Aia, nei Paesi Bassi, la prima da quando Donald Trump è tornato a essere presidente degli Stati Uniti.
L’accordo era già stato largamente preannunciato e discusso nei giorni scorsi. Prevede due categorie di spesa: una è quella militare pura, che dovrà raggiungere il 3,5 per cento del PIL; l’altra riguarda più generici investimenti nella sicurezza, e dovrà essere dell’1,5 per cento del PIL.
L’aumento delle spese fino al 5 per cento del PIL va inteso come una risposta alle pressioni di Trump, che da tempo chiede (o meglio pretende) ai paesi europei di spendere di più nella propria difesa per non “dipendere” troppo dai fondi statunitensi. Gli Stati Uniti sono il paese della NATO che ha la spesa militare nettamente più alta in termini assoluti, ma non in rapporto al PIL.

Il presidente statunitense Donald Trump alla riunione della NATO all’Aia, nei Paesi Bassi, il 25 giugno 2025 (AP Photo/Alex Brandon)
L’unico paese a essere esentato dall’aumento sarà la Spagna. Il primo ministro Pedro Sánchez si era opposto apertamente alla proposta, dicendo che la considera «irragionevole» e «controproducente», oltre che incompatibile con le finanze spagnole. Anche se avrebbe potuto esercitare il diritto di veto, aveva già detto che non lo avrebbe fatto e che il suo obiettivo era solo ottenere condizioni diverse per il proprio paese. La Spagna, quindi, in base all’accordo firmato mercoledì all’Aia continuerà a spendere circa il 2 per cento del PIL in difesa.
Altri paesi avevano mostrato delle ritrosie, per ragioni politiche o economiche: proprio per questo sono stati concordati lo “spacchettamento” della spesa e l’estensione dei tempi (inizialmente il raggiungimento dell’obiettivo era previsto entro il 2032). Non è detto comunque che tutti i paesi membri rispetteranno l’impegno preso. In base ai precedenti accordi, i paesi della NATO avrebbero dovuto spendere almeno il 2 per cento del PIL in difesa entro il 2024, ma alcuni non hanno raggiunto la soglia, tra cui l’Italia e appunto la Spagna.
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