C’è stato un attacco suicida in una chiesa di Damasco, in Siria: sono state uccise almeno 25 persone

La chiesa in cui c'è stato l'attacco a Damasco (SANA via AP)
La chiesa in cui c'è stato l'attacco a Damasco (SANA via AP)

Aggiornamento di martedì 24 giugno: l’attacco è stato rivendicato da Ansar al Sunna, un gruppo di scissionisti di Hayat Tahrir al Sham, il gruppo ribelle islamista che lo scorso novembre aveva conquistato Aleppo. Ansar al Sunna apprezza le posizioni dello Stato Islamico (o ISIS), ma non ne fa parte.

A Damasco, la capitale della Siria, c’è stato un attacco suicida in una chiesa: sono state uccise almeno 25 persone e altre 52 sono state ferite. Il ministero dell’Interno siriano ha detto che il responsabile sarebbe un membro dello Stato Islamico (ISIS): sarebbe entrato nella chiesa e avrebbe prima sparato con un’arma da fuoco e poi si sarebbe fatto esplodere. Una fonte di sicurezza siriana ha dettoReuters che in realtà erano due gli uomini coinvolti nell’attacco, compreso quello che si è fatto esplodere. La chiesa in cui è avvenuto l’attacco si chiama Mar Elias ed è una chiesa cristiana greco-ortodossa. È in un quartiere periferico a est della città.

Finora non ci sono state rivendicazioni da parte dell’ISIS, né di altri gruppi (come avviene solitamente in situazioni simili). Un’altra fonte di sicurezza siriana ha detto a Reuters che l’ISIS avrebbe tentato diversi attacchi di questo genere in Siria dalla caduta del regime di Bashar al Assad lo scorso dicembre. Questo però è il primo che è riuscito.

Negli ultimi anni l’ISIS ha compiuto diversi attacchi verso le minoranze religiose in Siria. Il presidente che si è insediato da dicembre, Ahmed al-Sharaa, era il comandante di Hayat Tahrir al Sham, il gruppo islamista che ha provocato la fine del regime di Assad e che è stato un alleato dello Stato Islamico in Siria: da quando è presidente, al-Sharaa (anche noto col nome di battaglia Abu Mohammed al Jolani) ha più volte promesso che avrebbe protetto le minoranze etniche e religiose nel paese.