Il nuovo presidente della Romania ha nominato come primo ministro il suo predecessore

Nicușor Dan stringe la mano a Ilie Bolojan dopo averlo nominato primo ministro, il 20 giugno a Bucarest
Nicușor Dan stringe la mano a Ilie Bolojan dopo averlo nominato primo ministro, il 20 giugno a Bucarest (AP Photo/Andreea Alexandru)

Il presidente romeno Nicușor Dan ha incaricato di formare un governo Ilie Bolojan, il leader del Partito Nazionale Liberale (PNL), la principale formazione di centrodestra. Bolojan la settimana prossima chiederà la fiducia in parlamento. Sulla carta ha la maggioranza in entrambi i rami del parlamento ed è sostenuto da quattro partiti: oltre al PNL, dai Socialdemocratici, dai liberali dell’Unione Salva Romania (USR) e dal partito che rappresenta la minoranza ungherese (UDMR). L’accordo di coalizione prevede una rotazione: Bolojan potrà restare primo ministro fino al 2027, quando poi in teoria l’incarico passerà ai Socialdemocratici.

Bolojan è anche il predecessore di Dan alla presidenza della Repubblica: in quanto presidente del Senato a febbraio era diventato presidente ad interim dopo le dimissioni di Klaus Iohannis, avvenute nel contesto della lunga crisi istituzionale iniziata lo scorso autunno con l’annullamento del primo turno delle elezioni presidenziali.

Dan è il presidente europeista che a maggio aveva vinto le elezioni contro l’estrema destra. Riuscire a nominare un nuovo governo era una sua priorità, visto che da maggio il paese non ne aveva uno e l’economia romena si trova in gravi difficoltà (il paese è sotto procedura per deficit eccessivo da parte della Commissione Europea dal 2020, anche l’Italia ma solo dal 2024). Ci è voluto un mese dall’elezione di Dan per trovare un compromesso tra i partiti, che peraltro (con l’eccezione dell’USR) sono gli stessi contro cui Dan aveva fatto campagna elettorale, presentandosi come esterno al loro sistema di potere.

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