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  • Mercoledì 18 giugno 2025

Un’importante decisione contro le terapie di transizione di genere dei minori

La Corte Suprema degli Stati Uniti ha confermato il divieto imposto in Tennessee, legittimando leggi simili anche in altri stati

(Toby Brusseau/AP Images for Human Rights Campaign)
(Toby Brusseau/AP Images for Human Rights Campaign)
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Mercoledì la Corte Suprema degli Stati Uniti ha respinto un ricorso presentato contro la legge dello stato del Tennessee che vieta la somministrazione di bloccanti per la pubertà e di terapie ormonali per la transizione di genere alle persone minorenni. La sentenza di fatto ha confermato la validità della legge, ed è rilevante soprattutto perché da un lato conferma leggi simili approvate in più di altri venti stati, e dall’altro permetterà di approvarne anche negli stati guidati da amministrazioni conservatrici che volessero farlo.

bloccanti per la pubertà e le terapie ormonali sono trattamenti per la cosiddetta “disforia di genere”, ovvero la condizione delle persone che non si sentono a proprio agio nel genere corrispondente al loro sesso biologico o che manifestano il desiderio di identificarsi in un genere diverso. È un argomento complesso, divisivo e su cui mancano ancora molte conoscenze, ma che negli Stati Uniti (come altrove) è al centro di un dibattito ideologico fra Democratici e Repubblicani, con i Repubblicani che hanno approvato leggi restrittive negli stati che governano.

Il ricorso su cui si è espressa la Corte Suprema era stato presentato dalla precedente amministrazione statunitense, guidata dal Democratico Joe Biden. Tre adolescenti transgender del Tennessee avevano sostenuto assieme ai loro genitori e a un medico che il divieto dello stato fosse una discriminazione basata sul sesso e che violasse anche il diritto costituzionale di tutela degli individui. La Corte d’appello federale di Cincinnati aveva permesso alla legge del Tennessee di entrare in vigore dopo che alcuni tribunali di grado inferiore l’avevano bloccata.

Per i giudici della Corte Suprema, invece, limitare l’accesso ai bloccanti della pubertà alle persone minori non comporta discriminazione. Hanno votato in favore sei giudici contro tre.

La Corte Suprema degli Stati Uniti è l’istituzione chiamata a garantire il rispetto della Costituzione, ma essendo i giudici nominati dal presidente risente del suo orientamento politico. Oggi è formata da sei giudici nominati da presidenti Repubblicani (tre dei quali da Donald Trump), e da tre nominati da presidenti Democratici: i tre contrari alla decisione di mercoledì erano quelli nominati dai presidenti Democratici.