In tutto questo, dove si trova Ali Khamenei?
È il leader politico e religioso dell'Iran, l'uomo più importante del regime e quindi uno dei possibili obiettivi di Israele

Da venerdì non si sa dove si trovi la massima autorità politica e religiosa dell’Iran, l’ayatollah Ali Khamenei, che nel sistema iraniano ha il ruolo di “Guida suprema”. Gli attacchi israeliani iniziati venerdì hanno ucciso diversi importanti generali iraniani, incluso il militare più alto in grado del paese, il capo di stato maggiore Mohammad Bagheri: non sono però riusciti a colpire Khamenei, nonostante Israele abbia detto di non considerarlo un obiettivo «off limits».
Lunedì Netanyahu si è inoltre detto favorevole all’uccisione di Khamenei: rispondendo a una domanda durante un’intervista su ABC News, Netanyahu ha detto che dal suo punto di vista uccidere l’ayatollah Ali Khamenei «non provocherebbe un inasprimento» della guerra in corso, ma la «concluderebbe».
Nelle prime ore di venerdì, subito dopo l’inizio dei bombardamenti israeliani, il regime si era affrettato a confermare che Khamenei era vivo ed era stato portato in un luogo sicuro, dove veniva «aggiornato costantemente sulla situazione». Non si sa dove sia questo luogo sicuro: alcune ipotesi parlano di un bunker a Mashhad, la seconda città più grande dell’Iran e luogo natale di Khamenei, che è nel nordest del paese e quindi più lontana da Israele rispetto alla capitale Teheran. Domenica però l’aviazione israeliana ha colpito anche l’aeroporto di Mashhad, che quindi non è del tutto al sicuro dai bombardamenti.
Secondo fonti rimaste anonime del canale televisivo Iran International, che parla di Iran ma è contrario al regime e ha sede a Londra, Khamenei si troverebbe con la sua famiglia in un bunker nel quartiere di Lavizan, a nordest di Teheran. Con lui ci sarebbe anche il figlio Mojtaba, che è molto influente nella politica iraniana ed è visto come un suo possibile successore. È possibile però che queste informazioni siano state diffuse appositamente per depistare gli attacchi israeliani.
Khamenei ha 86 anni e guida l’Iran dal 1989. Semplificando molto, nel sistema iraniano alla Guida Suprema spettano le decisioni strategiche per il paese, come quelle sulla politica estera, sulla sicurezza, sulle forze armate. Di fatto può annullare le decisioni del presidente, e ha il potere di licenziare in ogni momento qualsiasi membro del governo, senza bisogno di un voto del parlamento. La Guida Suprema è nominata da un organo chiamato Assemblea degli esperti, e la sua carica è a vita. Nella storia dell’Iran ci sono state soltanto due Guide Supreme: Ruhollah Khomeini, il leader della rivoluzione del 1979, e Khamenei.

Ali Khamenei il 4 giugno: la sua mano destra è rimasta paralizzata a causa di un tentativo di assassinio nel 1981 (Office of the Iranian Supreme Leader via AP)
È possibile anche che in realtà Israele sappia dove si trovi Khamenei, ma per qualche motivo non voglia o non possa colpirlo. È quello che hanno indicato domenica alcuni funzionari statunitensi rimasti anonimi a diverse testate internazionali. Secondo il resoconto di questi funzionari il governo israeliano avrebbe informato quello statunitense di avere un piano per assassinare Khamenei, ma il presidente statunitense Donald Trump lo avrebbe bloccato, dicendo che non fosse una buona idea. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu in un’intervista domenica non ha smentito né confermato questa versione.
Un’altra fonte anonima israeliana invece ha detto che Israele starebbe aspettando ad attaccare la posizione di Khamenei per lasciargli il tempo di decidere autonomamente di smantellare il programma nucleare iraniano, uno degli obiettivi degli attacchi israeliani. È impossibile al momento sapere se Israele abbia davvero la capacità di colpire Khamenei: sicuramente farlo credere parlandone coi media internazionali è un modo per tentare di ottenere un vantaggio nella guerra facendo sentire vulnerabile la leadership iraniana.



