Le complicate indagini sul disastro aereo in India
Si sta ancora cercando la seconda scatola nera, non si sa come mai l'aereo sia precipitato e nel frattempo i morti accertati sono almeno 265

In India stanno proseguendo le indagini e gli accertamenti sul grave incidente aereo in cui giovedì sono morte oltre 200 persone, con un solo sopravvissuto. L’aereo, un Boeing 787 della compagnia Air India, è precipitato in una zona residenziale poco dopo essere decollato dall’aeroporto di Ahmedabad, nel nord-ovest dell’India: le indagini non hanno ancora chiarito come mai l’aereo sia caduto e nel frattempo si sta accertando con più precisione il numero di morti tenendo conto anche delle persone che erano nella zona dello schianto.
L’incidente è avvenuto giovedì pomeriggio, quando in Italia era mattina. Il volo era diretto a Londra, nel Regno Unito: come si vede dalle riprese dell’aeroporto e circolate molto online nelle ore successive, l’aereo è decollato e dopo una trentina di secondi ha perso quota, precipitando a terra. Vishwash Kumar Ramesh, l’unica persona eccezionalmente e in parte inspiegabilmente sopravvissuta all’incidente, ha raccontato di aver sentito un forte rumore dopo il decollo, e poi l’impatto a terra.
Al momento la priorità di chi indaga è trovare entrambe le scatole nere in dotazione dell’aereo, perché per ora ne è stata trovata solo una. La scatola nera (che peraltro è arancione) è un dispositivo elettronico che serve proprio ad accertare le cause di un incidente: registra i dati sui movimenti di un mezzo di trasporto ed è progettato in maniera da preservarsi integro anche in caso di gravi incidenti.
Generalmente gli aerei hanno due dispositivi di questo tipo: la prima scatola nera registra i dati del volo, come l’altitudine e la velocità, la seconda contiene invece una serie di registrazioni vocali di quello che succede nell’aereo e in particolare nella cabina di comando, quindi anche conversazioni tra piloti o qualsiasi altro rumore degno di interesse per capire un incidente. Al momento è stata trovata solo la prima scatola nera, sul tetto dell’edificio su cui è caduto l’aereo, ma non ci sono ancora notizie della seconda.
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Un’altra priorità è capire cosa sia successo esattamente all’aereo nel momento in cui ha iniziato a precipitare a terra. Su questo le informazioni sono ancora poche, praticamente nulle: c’è il video che ritrae l’aereo che perde quota e la testimonianza del sopravvissuto che parla di un non meglio specificato rumore sentito prima dell’impatto a terra.
L’unico giornale che ha dato qualche dettaglio in più, comunque molto vago, è il Wall Street Journal: ha intervistato alcune persone a conoscenza delle indagini, che si starebbero concentrando sul motore dell’aereo e sui motivi per cui c’è stata una riduzione della spinta verso l’alto durante il decollo. Per avere qualche informazione in più serve però trovare la seconda scatola nera ed esaminare molto approfonditamente tutti i rottami del mezzo trovati nel punto in cui è precipitato. Saranno indagini lunghe e complicate.
Venerdì le autorità di regolamentazione dell’aviazione civile indiana hanno ordinato ad Air India di fare alcuni controlli di manutenzione sulla propria flotta di Boeing 787 dotati dello stesso tipo di motore dell’aereo che ha avuto l’incidente, il General Electric GEnx, dell’azienda statunitense GE Aerospace.
Nel frattempo si sa che il numero dei morti è salito da 241 (tutti i passeggeri dell’aereo tranne uno, inclusi i 12 membri dell’equipaggio) ad almeno 265. Il numero comprende le persone morte che si trovavano nell’area dell’incidente: l’aereo si è schiantato sulla mensa per gli studenti di un vicino ospedale universitario, che a quell’ora era piena. Tra le persone morte ci sono alcuni studenti di medicina e abitanti della zona.