Almeno sette persone sono state uccise in una serie di esplosioni nell’ovest della Colombia

Almeno sette persone sono state uccise in una serie di esplosioni nella zona di Cali, nel dipartimento del Cauca, nell’ovest della Colombia: non è ancora chiaro chi abbia piazzato gli esplosivi che le hanno causate. Nel dipartimento del Cauca è molto attivo un gruppo armato ribelle derivante dalle FARC, le Forze armate rivoluzionarie colombiane, l’ex milizia rivoluzionaria più importante del paese.
Martedì mattina (il tardo pomeriggio in Italia) un esplosivo piazzato a bordo di un autobus ha ucciso un agente di polizia al casello di Villa Rica, poco a sud di Cali, ferendo un’altra decina di persone. A Jamundí, a pochi chilometri di distanza, ci sono state altre quattro esplosioni: fra queste, una bomba ha ucciso tre civili e ferito un soldato e un’autobomba fatta esplodere davanti a una stazione di polizia ha ferito almeno otto persone.
Gli attacchi seguono di pochi giorni il tentato omicidio del senatore conservatore Miguel Uribe, durante un evento elettorale per le presidenziali del 2026. Il principale sospettato di avergli sparato è un 14enne che ha ammesso di essere stato pagato, ma non si sa da chi. Il presidente colombiano Gustavo Petro, eletto anche grazie alla promessa di accordarsi con i gruppi armati attivi nel paese, finora ha avuto grosse difficoltà a gestirli.