La Banca Centrale Europea ha abbassato i tassi di interesse per l’ottava volta consecutiva in un anno

Giovedì la Banca Centrale Europea (BCE) ha annunciato un’altra riduzione di 0,25 punti percentuali dei tre tassi di interesse di riferimento, che scenderanno così a un intervallo compreso tra il 2 e il 2,4 per cento. I tassi sono lo strumento principale con cui le banche centrali possono intervenire sull’andamento dei prezzi per provare a tenerlo sotto controllo, ed è l’ottava volta nel giro di un anno che la BCE li riduce. La decisione farà scendere ancora i tassi di interesse sui mutui e sui prestiti alle imprese, tra le altre cose.
Nel comunicato con cui ha annunciato i tagli la BCE ha scritto che l’inflazione è sotto controllo: a maggio del 2025 è infatti scesa all’1,9 per cento, quindi molto vicina all’obiettivo della Banca di mantenerla sempre vicina al 2 per cento, soglia ritenuta adeguata per un’economia sana. Secondo le ultime stime l’inflazione dovrebbe restare intorno al 2 per cento nel 2025, per poi scendere all’1,6 per cento nel 2026 e tornare al 2 per cento nel 2027. Solitamente le banche centrali aumentano i tassi di interesse per limitare la crescita dei prezzi (cioè l’inflazione), e li abbassano quando invece l’inflazione non è considerata un problema o l’economia è stagnante.
Negli ultimi mesi i grossi dazi imposti, sospesi o minacciati dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump hanno creato molta incertezza sul piano economico e commerciale. La BCE ha detto di aspettarsi che questo abbia conseguenze negative sugli investimenti e sulle esportazioni, soprattutto sul breve termine. Sul medio termine però la crescita potrebbe essere sostenuta dagli ingenti investimenti dei paesi europei nei settori della difesa e delle infrastrutture.


