Dopo una scissione durata una settimana i due partiti di centrodestra australiani sono ritornati nella loro tradizionale coalizione

La leader del Partito Liberale, Sussan Ley, e quello del Partito Nazionale, David Littleproud, annunciano la ricomposizione della Coalizione (EPA/MICK TSIKAS)
La leader del Partito Liberale, Sussan Ley, e quello del Partito Nazionale, David Littleproud, annunciano la ricomposizione della Coalizione (EPA/MICK TSIKAS)

La leader del Partito Liberale australiano, Sussan Ley, e quello del Partito Nazionale, David Littleproud, hanno annunciato che dopo una scissione durata appena otto giorni i due partiti sono ritornati nella loro tradizionale coalizione, che da decenni è la principale formazione di centrodestra nella politica australiana.

La Coalizione, come viene comunemente chiamata nel paese, era stata rotta da Littleproud dopo il pessimo risultato dei Liberali alle elezioni parlamentari del 3 maggio (che rimangono comunque il partito maggiore fra i due). Le divergenze fra i due partiti riguardavano in particolare quattro proposte, su temi come l’energia nucleare, gli investimenti infrastrutturali nelle zone rurali del paese e la rottura dei monopoli di certe catene di supermercati: i Liberali hanno accettato di aderire alle richieste dei Nazionali, o comunque grossi compromessi.

I Liberali rappresentano tendenzialmente gli interessi dell’elettorato di destra delle città, mentre i Nazionali quelli dell’elettorato conservatore delle campagne e delle vaste zone interne del paese. Dopo le elezioni i Liberali avevano scelto come nuova leader Ley, più moderata del suo predecessore Peter Dutton.