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  • Mercoledì 28 maggio 2025

L’ultimo incredibile sviluppo nel processo sulla morte di Maradona

Una dei tre giudici stava girando di nascosto un documentario sul caso: c’era già un trailer e lei era la protagonista

Il giorno dell'inizio del processo (Marcos Brindicci/Getty Images)
Il giorno dell'inizio del processo (Marcos Brindicci/Getty Images)
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Il processo sulla morte di Diego Armando Maradona, iniziato l’11 marzo, rischia di essere annullato per uno sviluppo incredibile. Mercoledì una dei tre giudici che avrebbero dovuto decidere la sentenza, Julieta Makintach, ha lasciato l’incarico perché finita al centro di uno scandalo. Qualche giorno fa si era infatti scoperto che la giudice stava girando un documentario non autorizzato sul processo, in cui sarebbe stata protagonista: si sarebbe dovuto chiamare “Giustizia divina” (uno dei soprannomi di Maradona è D10s, dove 10 era il suo numero di maglia), erano previste sei puntate e alcune riprese erano state effettuate anche in aula, con telecamere nascoste.

Nel processo, seguitissimo in Argentina, sono imputate sette persone, gli operatori sanitari incaricati delle cure a Maradona: sono accusati di omicidio colposo e rischiano una condanna che può andare dagli 8 ai 25 anni di carcere. Maradona morì il 25 novembre 2020 in un appartamento di Tigre, vicino Buenos Aires, due settimane dopo essere stato dimesso da una clinica di La Plata in seguito a un’operazione chirurgica: l’accusa sostiene che il personale medico agì in modo inappropriato e carente.

– Leggi anche: Il seguitissimo processo sulla morte di Maradona

Sin dall’inizio del processo Makintach, 47 anni, figlia di un noto giudice, era stata molto seguita dai media e dai giornali di gossip, che avevano più volte pubblicato sue foto tratte dai social, in palestra o in spiaggia. La scorsa settimana erano emersi i primi sospetti per la presenza di furgoni di una produzione televisiva che stazionavano fissi fuori dalla casa della giudice. Poi venerdì, attraverso le immagini di telecamere di sicurezza, si è scoperto che due giorni prima dell’inizio del processo Makintach era entrata nella sede del tribunale con una troupe per girare delle scene.

La giudice Julieta Makintach il 27 maggio 2025 (AP Photo/Gustavo Garello)

Lunedì l’Università australe, dove la giudice insegna, l’ha sospesa a «tempo indeterminato». Giovedì la questione è stata affrontata prima che iniziasse l’udienza del processo che era in programma. Makintach ha inizialmente provato a difendersi, anche in modo piuttosto animato, sostenendo di non aver fatto nulla di male e dicendo che non intendeva ritirarsi dal caso. Poi sono state mostrate le immagini del trailer, in cui appare chiaro che l’intera serie è incentrata sulla sua figura e si vede anche la stessa Makintach reagire ad alcune testimonianze durante le udienze.

Gli avvocati dell’accusa e della difesa hanno chiesto quindi il suo allontanamento, accusandola fra l’altro di comportarsi più «da attrice che da giudice», e Makintach ha ceduto. Due degli avvocati della difesa hanno poi denunciato la giudice, per chiarire se avesse commesso dei reati. Ora i due giudici restanti dovranno decidere se sostituirla, facendo proseguire il processo, o dichiararlo nullo e cominciarne uno nuovo. Continuarlo con un nuovo giudice potrebbe causare ulteriori problemi e ricorsi; annullarlo significherebbe rinviare di almeno un anno il procedimento.

Il processo sta ricevendo attenzioni estesissime perché riguarda uno degli sportivi più famosi e venerati in Argentina e nel mondo, ma non solo: molti dei suoi protagonisti, a partire dagli avvocati dell’accusa e della difesa, sono spesso in televisione ospiti dei programmi di cronaca.

Se i due giudici rimasti, Maximiliano Savarino e Veronica Di Tommaso, dovessero decidere l’annullamento, bisognerà infatti sorteggiare tre nuovi giudici e stabilire un nuovo calendario in base agli impegni del tribunale a cui appartengono: il processo è un grosso processo, per numero di imputati e per le attenzioni mediatiche, e bisognerà quindi anche trovare un’aula adatta.