Chi è Silvia Salis, la nuova sindaca di Genova

Ha 39 anni, è una dirigente sportiva e non molti anni fa ha partecipato a due Olimpiadi

(ANSA/LUCA ZENNARO)
(ANSA/LUCA ZENNARO)
Caricamento player

Silvia Salis è la nuova sindaca di Genova, dopo aver vinto con il 51,6 per cento dei voti al primo turno sostenuta dalla coalizione del cosiddetto “campo largo”, che comprende Partito Democratico e Movimento 5 Stelle, a cui in queste elezioni si sono aggiunti Italia Viva, Azione, Alleanza Verdi e Sinistra. Succede a Pietro Piciocchi, che era il candidato sindaco del centrodestra (ha preso il 44,1 per cento) e negli ultimi mesi aveva fatto il sindaco della città, da quando il precedente sindaco Marco Bucci era stato eletto presidente della Liguria.

Dopo che i risultati hanno consolidato la sua vittoria, Salis ha detto che «cambiamento e unità sono stati sicuramente due elementi fondanti di questa campagna elettorale». Ha poi aggiunto che Genova aveva bisogno di «scrollarsi di dosso una serie di anni e di avvenimenti che ci avevano portato agli onori della cronache».

Salis ha 39 anni, è una ex sportiva e dirigente sportiva, e dal 2021 è la vicepresidente del CONI, il Comitato olimpico italiano. In passato è stata un’atleta di alto livello nel lancio del martello, disciplina in cui ha vinto 10 titoli italiani e nella quale ha partecipato a due Olimpiadi, a Pechino nel 2008 e a Londra nel 2012. Dopo la carriera da atleta, che lasciò per un infortunio nel 2016, cominciò quella da dirigente sportiva, prima nelle Fiamme azzurre (il gruppo sportivo della Polizia penitenziaria, per cui gareggiava da atleta), poi nella federazione di atletica leggera e infine nel CONI.

Si è candidata senza avere una precedente esperienza amministrativa ma era ritenuta una candidata molto ambiziosa e abile. Aveva raccontato di essersi candidata alle elezioni comunali quando ha capito di «dover vincere per toglierla [Genova] dalla destra. Genova merita di più, e vincere sarà una liberazione».

Diversi articoli su di lei ricordano il legame con il padre Eugenio, custode storico dell’impianto sportivo di Villa Gentile e iscritto al Partito Comunista Italiano. Salis gli ha dedicato la vittoria elettorale. In un’intervista recente a La Stampa Salis ha detto di ispirarsi a Berlino, per il suo «fermento urbano» (un po’ quello che oggi manca a Genova): «Età media bassa, è internazionale e ricercata. È una metropoli, ma i giovani si possono attirare con proposte culturali coraggiose». Sempre alla Stampa Salis ha detto che Genova deve investire sulle sue eccellenze, come l’hi-tech, l’energia, la gestione dei dati e il trattamento dei nuovi materiali.

Al centro del suo programma elettorale aveva messo tra le altre cose il lavoro, la riorganizzazione dei servizi alla persona, l’ampliamento degli spazi per la cultura e il rafforzamento dell’università. Al Secolo XIX pochi giorni fa aveva detto che il suo primo atto da sindaca sarà dare più potere ai municipi in modo che possano incidere di più sulla qualità della vita quotidiana nel territorio cittadino.