È stato scoperto un sospetto tentativo di interferenza straniera nella campagna elettorale per le presidenziali polacche

Un sostenitore del candidato di Diritto e Giustizia, Karol Nawrocki, regge uno striscione col suo volto, a Varsavia il 12 maggio
Un sostenitore del candidato di Diritto e Giustizia, Karol Nawrocki, regge uno striscione col suo volto, a Varsavia il 12 maggio (Marek Antoni Iwanczuk/SOPA Images via ZUMA Press Wire)

Mercoledì l’agenzia polacca per la cybersicurezza (NASK) ha detto di aver scoperto un sospetto caso d’interferenza straniera nella campagna elettorale per le elezioni presidenziali di domenica 18 maggio. L’agenzia non ha dato molti dettagli, salvo dire che queste attività sono avvenute attraverso post sponsorizzati su Facebook e che ritiene che i fondi per pagarli siano arrivati dall’estero. Questi account, secondo l’agenzia hanno speso negli ultimi sette giorni più dei comitati elettorali dei tre candidati principali: l’europeista Rafał Trzaskowski, che è il favorito, e i due di estrema destra, Karol Nawrocki e Sławomir Mentzen. Il caso è stato riferito ai servizi segreti del paese.

Secondo l’agenzia lo scopo dei post era destabilizzare la campagna elettorale: la tattica infatti non era sostenere un candidato solo, ma più di uno, con messaggi molto polarizzati che gettassero discredito sugli altri. In sintesi, l’obiettivo era aumentare la confusione e danneggiare tutti e 13 i candidati. Meta, che possiede Facebook, ha replicato che c’è un processo di verifica per le pubblicità politiche – quelle sospette sono state comunque sospese – e che l’amministratore delle pagine coinvolte era una persona polacca. In questi giorni il governo polacco aveva detto di temere cyberattacchi e attività di disinformazione da parte della Russia in vista delle elezioni, per via del sostegno della Polonia all’Ucraina.

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