Il presidente boliviano Luis Arce non si candiderà alle prossime elezioni

Il presidente boliviano Luis Arce ha detto che non si candiderà alle elezioni presidenziali in programma il 17 agosto. Arce diventò presidente della Bolivia nell’ottobre del 2020 con delle elezioni straordinarie organizzate in seguito alle dimissioni e alla fuga all’estero di Evo Morales, il presidente socialista che aveva governato il paese per 13 anni, dal 2006 al 2019. Arce è un ex ministro del governo di Morales e fa parte del Movimiento al socialismo (Mas), il partito per molti anni guidato proprio da Morales.
Morales, in esilio dal novembre del 2019 e costretto a dimettersi da presidente dopo che le forze di sicurezza boliviane si erano schierate contro di lui, era tornato in Bolivia nel 2020, e nel 2023 aveva detto di volersi ricandidare alle elezioni del 2025. Da allora era cominciata una lotta all’interno di Mas tra sostenitori di Arce e sostenitori di Morales.
Morales è ancora molto popolare nel paese e ha detto di volersi ricandidare alle prossime elezioni nonostante abbia ampiamente superato il limite sul numero dei mandati (questo sarebbe il quarto) e la Corte costituzionale abbia già stabilito che non potrà ripresentarsi. Ha anche lasciato Mas e ha fondato un nuovo partito chiamato “Evo Pueblo”, un nome che è stato molto criticato dalle opposizioni perché include proprio il nome del leader. Prima di essere ammesso alle elezioni comunque Evo Pueblo dovrà affrontare una serie di verifiche e passaggi burocratici che richiedono tempi lunghi: per questo nel frattempo Morales ha detto che si candiderà ufficialmente con il Fronte per la vittoria, un partito di sinistra che ha accettato di averlo come unico candidato alla presidenza.