La procura di Taranto ha sequestrato l’altoforno 1 dell’ex ILVA a causa di un incendio

L'ex Ilva di Taranto, 15 novembre 2018 (ANSA/DONATO FASANO)
L'ex Ilva di Taranto, 15 novembre 2018 (ANSA/DONATO FASANO)

La procura di Taranto ha sequestrato l’altoforno 1 dello stabilimento di Acciaierie d’Italia, la società che gestisce l’impianto di produzione di acciaio che si chiamò a lungo ILVA, a Taranto, perché il giorno prima c’era stato un incendio (non ci sono stati feriti). Il sequestro è stato ordinato a fini probatori: significa che l’altoforno dovrà essere utilizzato come prova in un’indagine e che non potrà nel frattempo essere usato.

L’azienda ha detto che l’incendio è stato causato da «un’anomalia improvvisa» a una parte del sistema di raffreddamento. L’unico altoforno su quattro dell’ex ILVA ancora funzionante è il numero 4.

L’ex ILVA è in crisi da anni, ma il governo vuole evitarne la chiusura perché avrebbe costi sociali ed economici altissimi, visto che ha 10.500 dipendenti e dal suo funzionamento dipendono molte altre aziende. Acciaierie d’Italia è controllata al 68 per cento dalla società franco-indiana ArcelorMittal e per il 32 per cento dallo Stato: l’obiettivo del governo è trovare un compratore che subentri ad ArcelorMittal. Per questo sta cercando di rimettere in ordine i conti dell’azienda, che lo scorso febbraio era stata messa in amministrazione straordinaria per concordare col tribunale un piano di risanamento dei debiti. L’incendio e il nuovo sequestro potrebbero però scoraggiare eventuali nuovi investitori.