Per il Wall Street Journal il segretario alla Difesa statunitense Pete Hegseth ha usato più di quanto si sapesse le chat su Signal

Pete Hegseth al Pentagono, Washington, 5 maggio 2025 (AP Photo/Mark Schiefelbein)
Pete Hegseth al Pentagono, Washington, 5 maggio 2025 (AP Photo/Mark Schiefelbein)

Il Wall Street Journal dice che il segretario alla Difesa degli Stati Uniti Pete Hegseth ha diffusamente usato, e più ampiamente di quanto precedentemente rivelato, il servizio di messaggistica Signal per le attività ufficiali del Pentagono. Signal, seppure crittografato, non è autorizzato dal governo per le comunicazioni in cui vengono condivise informazioni classificate, come l’organizzazione di un’operazione militare. Il Wall Street Journal, nel suo articolo, cita delle fonti che sarebbero al corrente di come Hegseth gestisce il proprio lavoro.

Di Hegseth si era parlato parecchio lo scorso marzo quando per errore il direttore dell’Atlantic Jeffrey Goldberg era stato aggiunto a una chat ristretta su Signal dove alcuni dei più importanti membri del governo stavano pianificando l’attacco del 15 marzo contro decine di postazioni degli Houthi in Yemen. Dopodiché, in aprile, il New York Times aveva raccontato come il segretario della Difesa avesse condiviso informazioni dettagliate sullo stesso attacco anche in una seconda chat su Signal. Ora il Wall Street Journal sostiene che abbia utilizzato Signal per le attività ufficiali del Pentagono partecipando ad almeno una dozzina di chat.

In un caso, tramite Signal, Hegseth avrebbe chiesto ai suoi collaboratori di informare i governi stranieri di un’operazione militare in corso. Hegseth avrebbe utilizzato il servizio di messaggistica anche per discutere delle proprie apparizioni sui media, di viaggi all’estero e altri impegni: informazioni non classificate, ma comunque sensibili. L’ex conduttore di Fox News avrebbe creato molte di queste chat personalmente, inviando messaggi da una linea non protetta del suo ufficio al Pentagono e dal suo telefono personale.

Già a marzo il caso rivelato da Goldberg aveva portato a richieste di dimissioni per le persone coinvolte, e il ministero della Difesa aveva aperto un’indagine interna sulla condotta di Hegseth. Finora il presidente Donald Trump ha sempre difeso Hegseth dicendo che sta facendo «un ottimo lavoro» e definendo le preoccupazioni relative alla diffusione di informazioni sensibili «una perdita di tempo». La scorsa settimana, invece, Trump ha rimosso dal suo incarico il consigliere per la Sicurezza nazionale Mike Waltz, senza dare spiegazioni: secondo diversi giornali il motivo era lo scandalo del giornalista aggiunto per errore alla chat ristretta in cui venivano discussi piani militari.