Non la Pamela Anderson che vi ricordate
Per liberarsi dello stereotipo sexy di "Baywatch" è sparita per decenni e da poco è tornata, diversa, al cinema e anche a teatro

Buona parte del successo di The Last Showgirl, l’ultimo film di Gia Coppola uscito in Italia ad aprile, si deve al fatto che la storia della protagonista ricorda quella dell’attrice che la interpreta: Pamela Anderson. Dopo una lunga carriera la ballerina al centro del film si trova a doversi reinventare, ed è stato così anche per Anderson, che negli anni Novanta era diventata un sex symbol grazie a Baywatch, la serie sui guardaspiaggia di Los Angeles, e nell’ultimo periodo è tornata a far parlare costruendo un’immagine di sé però molto diversa.
Per lungo tempo non ha avuto ruoli rilevanti, ma anche grazie a questo film a 57 anni ha cominciato a essere presa un po’ più sul serio. Dopo aver debuttato a Broadway e aver ottenuto una nomination ai Golden Globe, sembrerebbe all’inizio di una nuova fase della sua carriera.
Nata nel 1967 in Canada, Anderson è diventata popolarissima fin da ragazza. A 22 anni comparve per la prima volta sulla copertina di Playboy, e tre anni dopo cominciò a recitare in Baywatch nel ruolo della bagnina C.J. Parker, quello che la fece entrare nell’immaginario collettivo della cultura pop per generazioni.
Il ruolo in Baywatch la rese celebre, ma al contempo la vincolò molto a un’immagine procace e seducente, collegando indissolubilmente il suo nome allo stereotipo della donna col seno rifatto. Anderson diventò un personaggio discusso anche per il matrimonio con Tommy Lee, il batterista della band glam metal dei Mötley Crüe: nelle occasioni mondane i due si vedevano spesso in atteggiamenti spinti, ma furono ancora più chiacchierati per il video privato in cui facevano sesso, che fu rubato e diffuso su Internet nel 1996.

Pamela Anderson in una foto promozionale di Baywatch (NBC/Photofest via IMDb)
All’inizio i due si mossero per impedire la distribuzione delle copie fisiche del video, e poi Anderson fece causa all’azienda che lo aveva messo online. La cosa però le si rivoltò contro. Raccontò che durante le udienze non riusciva più a sopportare l’idea di starsene lì davanti a vecchi uomini che mostravano le sue foto di Playboy, che parlavano della sua vita sessuale e la facevano sentire come «un pezzo di carne». È la storia al centro della miniserie del 2022 Pam & Tommy, con cui Anderson ha scelto di non avere niente a che fare, proprio per evitare di dover rivivere quel periodo, ha raccontato.
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Nel frattempo il suo matrimonio era finito e la sua carriera si era impantanata. Per anni finì per comparire solo in commedie e programmi tv discutibili, con ruoli caricaturali, dalle ospitate nelle edizioni inglese, australiana e tedesca del Grande Fratello a film parodici come Scary Movie 3 e Superhero – Il più dotato fra i supereroi, fino al cameo nel film di Baywatch del 2017. Se negli ultimi anni si è parlato di lei insomma è stato per la fama dei vecchi tempi o per il suo attivismo in favore della liberalizzazione della cannabis; per le campagne animaliste di PETA; per il rapporto con il fondatore di WikiLeaks Julian Assange o ancora per gli altri suoi matrimoni falliti, come quello con Kid Rock.

Pamela Anderson e Tommy Lee in una foto del marzo 1995 (S. Granitz/WireImage via Getty)
Fino a qualche anno fa Anderson sembrava aver accettato che la sua celebrità fosse una cosa del passato: era tornata a vivere nel paesino sull’isola di Vancouver in cui era nata per dedicarsi tra le altre cose agli animali, alla natura e a scrivere un libro di ricette vegane. Parlando con il Guardian ha spiegato che era «felice così» e che si stava dando il tempo per lasciarsi alle spalle «la caricatura di sé» che si era creata, che aveva «cominciato a credere vera».
Non è perciò un caso che in questi ultimi anni Anderson abbia cominciato a farsi vedere a sfilate ed eventi non truccata, o comunque senza il trucco pesante che aveva contraddistinto la sua immagine per tutti gli anni Novanta e Duemila. «Avevo l’impressione di vestirmi per le altre persone, che fossero i miei mariti o il resto del mondo, e per come mi vedevano», ha raccontato in un’intervista ad Harper’s Bazaar. Togliere il trucco per lei è stato quindi un gesto liberatorio, un espediente per «eliminare il rumore di fondo e ritrovarsi».
A questi tentativi di riappropriarsi del modo in cui viene percepita si è accompagnata quella che molti hanno definito una rinascita artistica e professionale.
Tutto è cominciato nel 2022 con il suo debutto a Broadway, la sua prima esperienza a teatro, nel ruolo di Roxie Hart nel celebre musical Chicago. Nel 2023 invece è stata pubblicata la sua autobiografia ed è uscito anche il documentario di Netflix Pamela, A Love Story. La svolta però c’è stata con The Last Showgirl, in cui ha detto di essere «riuscita a esprimere una piccola parte del suo potenziale», e quindi a modificare la percezione che il pubblico ha di lei.

In posa per il lancio di una campagna di PETA a Londra, 24 ottobre 2010 (AP Photo/Akira Suemori)
In generale The Last Showgirl ha ricevuto recensioni buone e l’interpretazione di Anderson è stata particolarmente lodata. Il film racconta di una ballerina ormai in là con gli anni che dopo la cancellazione dello spettacolo in cui si esibiva da decenni deve capire cosa fare. Come l’attrice che la interpreta, la sua protagonista esplora la propria identità di donna e professionista con una carriera che è sempre stata condizionata dallo sguardo maschile.
Per Deadline la performance di Anderson è «sorprendente» e per lo Spectator «meravigliosa»; per l’Hollywood Reporter, oltre che «innegabilmente toccante», è trasformativa, perché offre «spunti illuminanti» sia sul personaggio sia sull’attrice che lo interpreta.
Anderson dice di essere molto contenta di essere stata invitata a partecipare a uno dei video “Closet Picks” di Criterion, quelli in cui registi, attori e altre figure che lavorano nel cinema raccontano i film a cui sono più legati: «Non credo che la gente si aspetti che io sia una tale cinefila», commenta nel video. Nel tempo è stata la modella comparsa più volte sulla copertina di Playboy, quattordici in totale, l’ultima delle quali nel 2016: eppure anche quando giravano i servizi per la rivista lei era «quella seduta per terra a leggere Tennessee Williams, Eugene O’Neill e Sam Shepard», racconta, riferendosi a tre dei drammaturghi statunitensi più noti del Novecento.
Parlando di Tennessee Williams, Anderson ha detto che il ruolo dei suoi sogni è quello di Amanda nello Zoo di vetro, il film di Paul Newman con Joanne Woodward e John Malkovich tratto dall’omonima opera teatrale. Prossimamente la vedremo nel nuovo film della serie comica Una pallottola spuntata con Liam Neeson, che uscirà il primo agosto, e in Rosebush Pruning, un adattamento del celebre film drammatico del 1965 I pugni in tasca diretto dal regista brasiliano Karim Aïnouz.

Pamela Anderson durante un evento a New York, 2 dicembre 2024 (James Devaney/GC Images)
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