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  • Domenica 4 maggio 2025

Il piccolo comune spagnolo dove il blackout non c’è stato

Oseja de Sajambre ha sviluppato un sistema di emergenza che le permette di ricevere corrente anche in caso di problemi con la rete nazionale

Una foto del paesino scattata di giorno e dall'alto, da una montagna vicina
Oseja de Sajambre, vista dall’alto in una foto del 2019 (Rowanwindwhistler/Wikimedia)
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A Oseja de Sajambre, un piccolissimo comune nella comunità autonoma di Castilla y León, nel nord della Spagna, quasi non si sono accorti dell’enorme blackout che lunedì 28 aprile ha fermato molte attività nel paese: grazie a un sistema d’emergenza attivo da anni il comune è autosufficiente dal punto di vista elettrico, e la scorsa settimana ha continuato ad avere la corrente.

Oseja de Sajambre è una località montana di 228 abitanti nel parco nazionale dei Picos de Europa, una catena montuosa che si estende lungo la costa settentrionale della Spagna. È una cittadina molto isolata, in mezzo a montagne spesso innevate, dove in inverno le temperature scendono regolarmente sotto lo zero e ci sono forti venti. Per questo ha sempre avuto problemi nel garantire una fornitura costante di energia elettrica: fino a pochi anni fa i blackout, anche prolungati, erano frequenti.

Nella zona ci sono tre piccole centrali idroelettriche. Fino a circa 15 anni fa l’energia che producevano veniva prima inviata alla rete nazionale, e poi reindirizzata verso Oseja de Sajambre. Il risultato però era che anche un piccolo guasto alla rete centrale, o alle infrastrutture della zona, lasciava la città senza corrente. Vari quotidiani spagnoli, tra cui El País, hanno raccontato che tra il 2007 e il 2008 l’amministrazione locale ha risolto il problema facendo collegare direttamente la rete elettrica di Oseja de Sajambre alle centrali idroelettriche. In questo modo, in caso di problemi nella rete nazionale, la città può continuare ad alimentarsi.

Il passaggio deve essere svolto da un operatore e richiede circa 20 minuti: in quell’intervallo di tempo gli abitanti rimangono effettivamente senza corrente, ma poi questa torna. È andata così anche lunedì, in occasione del blackout: l’operatore ha collegato normalmente la rete elettrica della città alla centrale, e quindi l’interruzione è stata minima. Molti si sono accorti che era in corso un blackout su scala nazionale proprio mentre guardavano la televisione. La rete internet e quella telefonica sono invece state interrotte per ore, come nel resto del paese.

Spettatori del Madrid Open durante il blackout (AP Photo/Manu Fernandez)

– Leggi anche: Le scene di altri tempi in Spagna e Portogallo durante il blackout

Ci sono stati altri casi simili a quello di Oseja de Sajambre. Per esempio, nella comunità autonoma della Rioja (sempre nel nord della Spagna), ci sono delle piccole comunità che da anni si sono staccate dalla rete elettrica nazionale e si alimentano grazie ai pannelli solari e ai generatori. Una di queste è Santa Marina, frazione del comune di Santa Engracia del Jubera con meno di dieci abitanti, che si sono accorti del blackout ascoltando la radio.

Il blackout è iniziato verso le 12 del 28 aprile, e ha interessato gran parte del Portogallo e della Spagna. Ha causato grandissimi disagi per l’interruzione di molti sistemi di telecomunicazione, della rete ferroviaria e di quella metropolitana in molte città. L’elettricità è cominciata a tornare nel tardo pomeriggio. Le cause precise non sono ancora chiare, ma è stato ipotizzato che abbiano avuto un ruolo le energie rinnovabili, da cui la Spagna è molto dipendente.