C’è stato un bombardamento su un ospedale di Medici Senza Frontiere in Sud Sudan
Sono morte almeno 7 persone e ne sono state ferite 20: non è ancora chiaro chi sia il responsabile dell'attacco

Sabato in un comunicato l’organizzazione umanitaria francese Medici Senza Frontiere (MSF) ha detto che degli elicotteri da combattimento hanno sganciato una bomba sulla farmacia di un ospedale da loro gestito a Old Fangak, in Sud Sudan, prima di sparare sulla città per 30 minuti. Nell’attacco sono morte almeno sette persone e ne sono state ferite almeno venti, e tutte le scorte mediche presenti nella farmacia sono state distrutte. Secondo il comunicato, quello gestito da MSF è l’unico ospedale funzionante nella regione di Fangak, dove abitano più di 110mila persone.
MSF ha definito l’attacco «una evidente violazione del diritto internazionale umanitario», sottolineando che la struttura era chiaramente riconoscibile come ospedale e che l’organizzazione aveva condiviso la posizione satellitare di tutte le sue strutture sia con il governo del Sud Sudan che con le milizie che vi si oppongono.
Non è ancora chiaro chi abbia organizzato l’attacco: il portavoce di MSF Mamman Mustapha ha detto alla BBC che l’organizzazione umanitaria sta ancora cercando di accertare i fatti, ma un funzionario locale, Biel Boutros Biel, ha detto in una dichiarazione registrata che gli attacchi sono stati effettuati da un drone e da un aereo che «appartengono al governo del Sud Sudan». La sua affermazione non è stata verificata.
In Sud Sudan, che si è reso indipendente dal Sudan nel 2011, ci fu una lunga guerra civile che provocò almeno 400mila morti tra il 2013 e il 2018: negli ultimi mesi si è parlato di una possibile ripresa dei conflitti interni dopo che il presidente Salva Kiir Mayardit ha fatto arrestare il vicepresidente, Riek Machar, suo storico rivale. Proprio la contrapposizione fra Kiir e Machar e fra due diversi gruppi etnici aveva alimentato la sanguinosa guerra civile.