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  • Venerdì 25 aprile 2025

La “seconda ristampa” di Leggere gli alberi

E un po' di spiegazioni su come funzionano le ristampe dei libri e la loro comunicazione

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La notizia è che Iperborea ha appena ordinato una seconda ristampa di Leggere gli alberi, l’ultimo libro pubblicato da Altrecose, il marchio editoriale di non fiction e divulgazione giornalistica creato dal Post in collaborazione con Iperborea, appunto. Ed è una notizia che condividiamo volentieri con i lettori e le lettrici del Post, i cui acquisti in libreria e online hanno contribuito a questa eccitante necessità di ristampa.

Ma approfittiamo dell’occasione anche per spiegare brevemente che cosa sono le ristampe dei libri e che significato hanno, aggiungendo altre informazioni all’antico lavoro di divulgazione del Post sui meccanismi dell’editoria dei libri. Capita infatti di vedere promossa dagli editori – come sta facendo qui il Post – un’informazione sul numero di “ristampe” di un libro, volta a segnalare che quel libro sta andando molto bene e a fargli quindi pubblicità presso chi non l’ha ancora acquistato. Come a dire “è un libro che sta venendo molto letto e apprezzato, compratelo anche voi”. Che è un po’ vero, ma in misure assai variabili e difficili da stabilire.

Quando un libro viene pubblicato, infatti, l’editore ha deciso da tempo quante copie farne stampare: lo ha fatto sulla base delle proprie esperienza e competenza, a partire dalle aspettative che immagina possano avere l’argomento, dalla popolarità dell’autore o dell’autrice, dalla pubblicità che potrà ricevere; ma anche a partire dai pareri e dagli ordini fatti dalle librerie, che vengono informate con anticipo di mesi sulle uscite, e che a loro volta valutano il potenziale del libro presso i propri clienti, e decidono quante copie ordinarne (poi le cose si complicano con le librerie di catena legate a singole case editrici, che spesso subordinano le loro scelte alle richieste delle case editrici stesse); e nella decisione conta anche il ruolo dei distributori e delle “reti vendita”, che possono essere più o meno convincenti sul potenziale del libro, o sull’opportunità di determinati ordini.

Di solito le case editrici stampano un numero di libri superiore a quello che prevedono di raggiungere con le vendite: perché la distribuzione alle librerie non può essere millimetrica ed è necessario che le richieste non prevedibili esattamente possano essere soddisfatte tempestivamente. Le librerie di solito ordinano più copie (anche per ragioni di visibilità e di promozione) e gli editori tengono in magazzino quelle che servono a rifornire rapidamente le librerie che le esauriscono.
Ma senza esagerare, perché la stampa è un grosso costo nelle economie di un libro e il rischio è di rimanere con molte copie invendute: e quindi il lavoro di un editore capace ed esperto è anche di dosare le previsioni e non stampare troppo né stampare troppo poco.

Nel primo caso, se si stampa troppo, quello che si verifica è un fallimento, per l’editore: che può essere di diversa misura (la stragrande maggioranza dei libri che vengono stampati finisce per avere comunque molte copie avanzate) a seconda degli investimenti e delle aspettative. Nel secondo caso, se si stampa troppo poco, è un fallimento benvenuto. Nel senso che evidentemente si è sbagliata la previsione, ma il libro sta avendo più successo del previsto: e questa è la speranza di ogni editore. Quindi il fallimento ha un piccolo costo (ogni nuova ristampa ha di norma costi proporzionalmente maggiori rispetto a quelli di una sola stampa), ma ottiene ricavi inaspettati e preziosi dalle maggiori vendite.

Insomma, quando leggete – come qui per Leggere gli alberi – che ci sono state “ristampe” di un libro, significa che un libro sta andando in effetti bene, ma quanto bene dipende molto dal numero di copie stampato inizialmente e dalle dimensioni di una ristampa. Può darsi che ne fossero state stampate molto poche; può darsi che la ristampa sia molto esigua, decisa per prudenza (un editore inizia a ristampare già quando capisce che il libro sta andando meglio del previsto, pur avendone ancora copie in magazzino, per non rischiare di farlo trovare esaurito: per la nuova stampa occorrono comunque almeno una o due settimane, di solito); può darsi che il numero di ristampe sia calcolato ed esibito a fini promozionali.

Nel caso di Leggere gli alberi di Tristan Gooley, Altrecose ne aveva fatto stampare un numero commisurato ai risultati migliori delle ultime pubblicazioni, perché ci era sembrato che l’argomento potesse avere un’attrattiva che si sarebbe avvicinata a quella del best seller di Altrecose, L’Africa non è un paese (che a sua volta ebbe delle ristampe). E il feedback iniziale delle librerie aveva suggerito risultati di poco inferiori. Per nostra fortuna e soddisfazione – e per via dell’interesse di lettori e lettrici – le richieste di rifornimento da parte delle librerie stanno proseguendo con intensità, e da qui la decisione di una seconda ristampa di altre tremila copie, che segue la prima decisa poco dopo l’uscita del libro.