La foto che ha vinto il World Press Photo
È il ritratto di un bambino che ha perso le braccia in un bombardamento israeliano a Gaza, scattato da Samar Abu Elouf

Oggi è stata annunciata la foto che ha vinto il World Press Photo of the Year, cioè il premio più importante del World Press Photo, prestigioso concorso di fotogiornalismo e fotografia documentaria. È stata scattata dalla fotografa palestinese Samar Abu Elouf e mostra un bambino mutilato in un attacco israeliano a Gaza.
World Press Photo of the Year

Mahmoud Ajjour, Aged Nine © Samar Abu Elouf, for The New York Times
Il bambino si chiama Mahmoud Ajjour, ha 9 anni, e non ha più le braccia a causa di un’esplosione che lo ha colpito mentre fuggiva da un attacco israeliano a Gaza, nel marzo 2024: si era voltato per incitare la sua famiglia a correre quando l’esplosione gli recise un braccio e gli ferì gravemente l’altro, che poi venne amputato. Mahmoud e la sua famiglia riuscirono a scappare in Qatar e a ricevere cure mediche nella città di Doha, dove conobbe Samar Abu Elouf. La fotografa, che dal 2021 lavorava da Gaza per il New York Times, lasciò la Striscia a dicembre 2023 per andare a Doha, proprio nello stesso complesso di appartamenti di Mahmoud, e iniziò a documentare i casi dei pochi cittadini di Gaza gravemente feriti che erano riusciti a uscire dalla Striscia e a ottenere delle cure.
La presidente della giuria globale del concorso Lucy Conticello, direttrice della fotografia per M, il magazine di Le Monde, ha motivato la scelta della foto dicendo:
La foto dell’anno è un ritratto di un bambino con una canottiera; è rivolto verso una finestra, su di lui cade una luce calda che disegna un’ombra morbida su un lato del volto. La sua giovane età e i lineamenti delicati contrastano profondamente con l’espressione malinconica. Poi, in un momento di shock, ci si accorge che non ha le braccia. Questa immagine riesce in ciò che il grande fotogiornalismo sa fare: offrire un punto d’accesso stratificato a una storia complessa, e spingere chi la osserva a soffermarsi su quella storia più a lungo.
Le altre due finaliste
Sono state annunciate anche le altre due fotografie selezionate come finaliste del concorso: Night Crossing di John Moore, e Droughts in the Amazon di Musuk Nolte.

Night Crossing © John Moore, Getty Images
John Moore, fotografo statunitense che lavora per l’agenzia Getty Images, ha scattato questa fotografia a Campo, in California, il 7 marzo 2024. Ritrae un gruppo di migranti cinesi che cercano di scaldarsi tra loro sotto la pioggia, dopo aver attraversato il confine tra Stati Uniti e Messico. L’immigrazione cinese negli Stati Uniti è aumentata in modo significativo negli ultimi due anni: nel 2024 la polizia di frontiera statunitense ha fermato al confine con il Messico circa 38.200 migranti cinesi, a fronte dei 2.200 del 2022.
Per la giuria del World Press Photo, l’immagine «riesce a descrivere la complessa realtà delle migrazioni lungo il confine, spesso semplificate e politicizzate nel dibattito pubblico statunitense». John Moore è stato premiato altre volte al World Press Photo: l’ultima nel 2019, quando la sua fotografia Crying Girl on the Border fu scelta come foto dell’anno.

Droughts in the Amazon © Musuk Nolte, Panos Pictures, Bertha Foundation
Musuk Nolte è un fotografo messicano che nella sua serie Droughts in the Amazon ha indagato gli effetti concreti del cambiamento climatico, che sono spesso astratti e difficili da rappresentare. La fotografia è stata scattata ad Amazonas, in Brasile, il 5 ottobre 2024, e ritrae un uomo con due borse contenenti del cibo da portare alla madre, che vive a Manacapuru. Un tempo la cittadina era raggiungibile in barca, ma a causa della siccità ora bisogna camminare per due chilometri lungo il letto asciutto del fiume Solimões. Nelle sue parole: «Fotografare questa crisi ha reso più evidente l’interconnessione globale degli ecosistemi. A volte pensiamo che questi eventi non ci riguardino, ma a medio e lungo termine hanno un impatto».
La foto che ha vinto il World Press Photo of the Year e le altre due finaliste sono state scelte tra i vincitori e le vincitrici regionali annunciati a marzo, dopo una selezione iniziale tra circa 60mila immagini. Le storie premiate al World Press Photo saranno esposte in tutto il mondo con una mostra itinerante che arriverà in diverse città italiane, tra le quali Genova, Roma, Torino e Lodi.



