L’Ungheria ha approvato un emendamento alla Costituzione che permette di vietare gli eventi organizzati dalla comunità LGBTQ+

Proteste della comunità LGBT a Budapest, 23 giugno 2022 (AP Photo/Anna Szilagyi, file)
Proteste della comunità LGBT a Budapest, 23 giugno 2022 (AP Photo/Anna Szilagyi, file)

Il parlamento ungherese ha approvato un emendamento alla Costituzione che consente al governo di vietare gli eventi pubblici organizzati dalla comunità LGBTQ+. L’emendamento allinea la Costituzione alla legge approvata il 18 marzo che, citando la «protezione dei minori», vieta il Pride, l’insieme degli eventi e delle manifestazioni che si tengono ogni anno per la tutela dei diritti e la visibilità della comunità LGBTQ+.

Il nuovo emendamento stabilisce inoltre che la Costituzione riconosce solo due sessi (quello maschile e quello femminile) ed è l’estensione di un emendamento già approvato in precedenza che vietava l’adozione da parte di coppie dello stesso sesso affermando che una madre è una donna e un padre è un uomo. Il riconoscimento del binarismo di genere in Costituzione fornirà una base legale per negare l’identità delle persone transgender.

L’emendamento approvato oggi è stato proposto dal partito di estrema destra del primo ministro ungherese Viktor Orbán, ed è stato approvato con 140 voti favorevoli e 21 contrari. Orbán governa l’Ungheria in modo semiautoritario dal 2010 e sta progressivamente smantellando i diritti civili nel paese. Si presenta come un difensore dei valori cristiani e della famiglia tradizionale, in particolare contro la cosiddetta «ideologia del gender», un’espressione dispregiativa usata negli ambienti più conservatori per riferirsi all’insieme di studi e politiche che riguardano la comunità LGBTQ+, travisandoli.