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  • Venerdì 11 aprile 2025

Che fine fanno i regali ai reali britannici

Carlo III e Camilla ne hanno ricevuti molti anche durante il viaggio in Italia: ci sono regole da seguire, ma non sempre vengono rispettate

Il presidente Sergio Mattarella con re Carlo III, a Ravenna, 10 aprile 2025 (ANSA/ Paolo Giandotti )
Il presidente Sergio Mattarella con re Carlo III, a Ravenna, 10 aprile 2025 (ANSA/ Paolo Giandotti )
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Durante la visita in Italia re Carlo III e la regina Camilla, della famiglia reale britannica, hanno seguito un programma piuttosto serrato, hanno incontrato persone illustri e meno illustri, hanno assaggiato cibi in stand gastronomici e hanno ricevuto molti regali. Ai membri della famiglia reale succede molto spesso, soprattutto quando sono in visita ufficiale: i regali possono arrivare da altri capi di stato e di governo, da aziende, da alberghi e ristoranti che li ospitano e da persone singole. A volte sono le persone che li aspettano a bordo strada a portare con sé piccoli regali: prima che nascesse il figlio Archie, il principe Harry e Meghan Markle ricevettero 100 orsacchiotti di peluche.

La famiglia reale non può conservare tutti questi regali. La gestione dei doni è ufficialmente regolata da un protocollo approvato una prima volta nel 1995 e poi aggiornato nel 2006. Sono però delle “linee guida”, non un vero e proprio regolamento: furono decise per motivi di immagine dopo alcuni scandali, ma non prevedono pene o sanzioni in caso di violazioni. Non c’è nemmeno un obbligo legale di registrare i regali, come succede ad esempio per i membri del parlamento britannico. L’operazione viene svolta in modo piuttosto discrezionale dalla segreteria dei membri della famiglia reale.

La regina Camilla riceve un dipinto a Nairobi, Kenya (Ben Stansall – Pool/Getty Images)

Il protocollo distingue i regali ufficiali da quelli personali: nella prima categoria sono compresi tutti i regali ricevuti nell’esercizio delle funzioni ufficiali, da aziende o esercizi commerciali e da persone che il membro della famiglia reale non conosce personalmente.

Questi doni non diventano di “proprietà privata” dei rappresentanti della famiglia, non possono essere venduti, ma possono essere usati o messi in mostra. In alternativa, finiscono in magazzini e sono di proprietà della “famiglia reale”: qui ogni anno viene fatta una revisione, e alcuni regali possono essere donati a loro volta a fondazioni benefiche, che però non dovranno in alcun modo pubblicizzarne la provenienza. Quelli ricevuti da altri capi di stato o reali sono inseriti in una “collezione reale”, quelli deperibili (come il cibo) possono essere donati allo staff o a organizzazioni benefiche.

I regali personali sono invece quelli ricevuti da persone che si conoscono personalmente, appunto: non devono superare il valore di 150 sterline (circa 170 euro), altrimenti vengono trattati come ufficiali. Questa procedura e queste regole hanno avuto negli anni parecchie eccezioni, che sono state oggetto di molte attenzioni soprattutto dai tabloid britannici.

Carlo e Camilla col presidente del Sudafrica Cyril Ramaphosa nel 2022 (Dan Kitwood/Pool via AP)

Dal 2006 è previsto che ogni anno la famiglia reale pubblichi una lista ufficiale dei regali ricevuti: da quattro anni non lo fa più, l’ultima è relativa al 2019. Questa consuetudine si è interrotta ufficialmente per problemi organizzativi legati alla pandemia, alla successione fra Elisabetta e Carlo e alla preparazione delle cerimonie per l’incoronazione.

Quando Elisabetta si sposò nel 1947, fu pubblicata la lista completa dei regali ricevuti: 2.500 vennero raccolti in una mostra pubblica. Non ci sono indicazioni invece sui doni ricevuti da Carlo e Camilla nel 2022, e già il principe William e Kate Middleton avevano scelto nel 2011 di non pubblicare la lista dei regali ricevuti per le nozze.

Il principe William e Kate Middleton in Scozia (Jane Barlow – WPA Pool/Getty Images)

L’ultima revisione ai regolamenti fu approvata dopo uno scandalo che coinvolse il maggiordomo di Diana Spencer, prima moglie di Carlo e meglio conosciuta come Lady Diana: Paul Burrell fu accusato dalla polizia di furto dopo che molti doni dati alla principessa furono trovati nella sua casa (l’inchiesta di fatto si concluse con l’intervento della regina Elisabetta).

Nel 2006 David Armstrong-Jones, figlio della principessa Margaret (sorella minore di Elisabetta), mise all’asta molti degli effetti personali della madre, compresi 47 regali ufficiali, in violazione palese del protocollo: la regina gli ordinò di devolvere i proventi delle vendite dei regali ufficiali a un ente benefico. Camilla nel 2006 e Meghan Markle nel 2018 furono invece molto criticate per aver indossato vistosi gioielli ricevuti dalla famiglia reale saudita, una scelta che venne giudicata inopportuna per ragioni politiche a causa delle misure autoritarie e repressive adottate sistematicamente dal regime saudita.

Carlo riceve una collana dei popoli amazzonici nel 2023 (AP Photo/Kin Cheung, Pool)