La prima risposta dell’Unione Europea ai dazi di Trump
Dazi del 25 per cento su 22 miliardi di euro di prodotti statunitensi: sono però una ritorsione contro una misura di marzo, e non contro i dazi di questi giorni

Mercoledì il Consiglio dell’Unione Europea, l’organo in cui sono rappresentati i governi dei 27 paesi membri, ha approvato nuovi dazi del 25 per cento su una serie di prodotti statunitensi, come ritorsione contro quelli imposti da Trump. I dazi colpiranno complessivamente 22 miliardi di euro in prodotti che arrivano ogni anno dagli Stati Uniti, come mandorle, succo di arancia, acciaio e alluminio, tabacco e yacht.
I dazi entreranno in vigore gradualmente a partire dal 15 di aprile. Sono però una ritorsione contro quelli che gli Stati Uniti hanno introdotto a inizio marzo su acciaio e alluminio, sempre del 25 per cento: non sono dunque una risposta a quelli del 20 per cento entrati in vigore oggi su tutte le merci europee esportate negli Stati Uniti. La Commissione ha detto comunque di star lavorando ad altre contromisure, che potrebbero essere annunciate la prossima settimana.
I dazi sono stati approvati con il voto favorevole di 26 paesi: solo l’Ungheria si è opposta. Il ministro degli Esteri ungherese ha poi scritto su X che «misure di questo tipo causeranno solo altri danni all’economia europea e ai suoi cittadini, alzando i prezzi. L’unico modo per andare avanti sono i negoziati».
Durante i negoziati si era parlato parecchio della possibilità di includere nella lista dei prodotti sottoposti a dazi anche il bourbon, un particolare tipo di whiskey tipico dello stato americano del Kentucky. Trump aveva detto che se il bourbon fosse stato incluso avrebbe imposto dazi del 200 per cento sugli alcolici europei: a quel punto Italia, Francia e Irlanda si erano opposte in modo molto deciso, per cercare di tutelare le loro industrie. Il bourbon alla fine non è stato incluso nella lista.
Pochi giorni fa, quando Trump aveva annunciato gli altri enormi dazi entrati in vigore oggi, la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen aveva proposto agli Stati Uniti di eliminare reciprocamente tutti i dazi sui prodotti industriali, in modo da arrivare a un accordo “zero per zero”. Questa proposta era stata rapidamente rifiutata.
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