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  • Domenica 6 aprile 2025

La Francia e l’Algeria stanno provando a fare pace

Stanno attraversando la peggior crisi diplomatica della loro storia recente, ma il ministro degli Esteri francese ha detto che i loro rapporti stanno tornando «alla normalità»

Emmanuel Macron e Abdelmadjid Tebboune durante il G7 in Puglia a giugno del 2024 (AP Photo/Andrew Medichini)
Emmanuel Macron e Abdelmadjid Tebboune durante il G7 in Puglia a giugno del 2024 (AP Photo/Andrew Medichini)
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Domenica il ministro degli Esteri francese Jean-Noël Barrot ha annunciato che i rapporti fra la Francia e l’Algeria, che stavano attraversando la peggior crisi diplomatica della loro storia recente, stanno tornando «alla normalità». Ha aggiunto che i due paesi stanno «riattivando tutti i meccanismi di cooperazione in tutti i settori», a partire da quelli della sicurezza e dell’immigrazione. Barrot ha parlato dopo essere uscito da un lungo colloquio con il presidente algerino Abdelmadjid Tebboune, tenutosi domenica ad Algeri, il primo dopo mesi di rapporti molto tesi. Il viaggio di Barrot in Algeria era stato anticipato la settimana scorsa da una telefonata fra Tebboune e il presidente francese Emmanuel Macron.

Queste dichiarazioni e primi passi non assicurano la risoluzione della crisi, ma dimostrano come entrambi i governi stiano cercando di recuperare i rapporti. Le tensioni degli ultimi mesi hanno creato diversi problemi ai due paesi, che sono estremamente legati: secondo le autorità francesi circa il 10 per cento dei 68,6 milioni di abitanti della Francia ha legami con l’Algeria e sono 6mila le aziende francesi che hanno sede nel paese. Fra le altre cose, negli ultimi mesi era stata interrotta la cooperazione tra i servizi di intelligence dei due paesi nella lotta al terrorismo nella regione africana del Sahel, era estremamente diminuito il commercio di grano francese in Algeria e il governo algerino era diventato sempre meno disposto ad accettare i suoi cittadini che la Francia voleva espellere.

Tutti questi punti sono stati menzionati da Barrot nel suo discorso di domenica, con particolare attenzione all’ultimo: quello dell’espulsione dei cittadini algerini che hanno commesso crimini o richiedono asilo in Francia è un tema molto sensibile per Emmanuel Macron e il governo francese, che negli ultimi anni hanno inasprito le politiche migratorie per cercare di recuperare i consensi persi a favore del principale partito di estrema destra francese, il Rassemblement National. Dall’altra parte, a causa di queste tensioni l’Algeria aveva perso il suo principale alleato all’interno dell’Unione Europea in un momento delicato: a febbraio per la prima volta l’Unione si era aperta alla possibilità di rivedere l’Accordo di associazione con l’Algeria, entrato in vigore nel 2005 e molto criticato dal governo algerino.

La Francia e l’Algeria, che è stata una colonia francese fino al 1962, hanno avuto frequenti fasi di cattivi rapporti, ma le loro relazioni erano peggiorate notevolmente a partire dall’estate del 2024, quando il governo francese aveva deciso di sostenere ufficialmente la rivendicazione del Marocco sul Sahara Occidentale: è un territorio conteso a sud del Marocco che è in parte controllato dal Fronte Polisario, un movimento che da più di quarant’anni rivendica l’indipendenza della regione dall’occupazione del Marocco, ed è sostenuto dall’Algeria. In risposta il governo algerino aveva deciso di ritirare il suo ambasciatore a Parigi.

La situazione era peggiorata lo scorso novembre con l’arresto in Algeria dello scrittore franco-algerino Boualem Sansal, molto conosciuto soprattutto in Francia ma anche all’estero per i suoi libri e le sue posizioni critiche nei confronti del governo autoritario algerino e dei regimi teocratici. A fine marzo un tribunale algerino ha condannato in primo grado Sansal, che ha 75 anni, a cinque anni di carcere per aver minato la sicurezza dello stato.

Un altro caso diplomatico fra i due paesi era nato lo scorso gennaio, quando l’Algeria aveva rifiutato l’ingresso a un tiktoker algerino residente in Francia, dopo che il governo francese aveva cercato di espellerlo: era stato arrestato con l’accusa di istigazione alla violenza insieme ad altri tiktoker che pubblicavano sui loro profili dei video in cui incitavano i loro follower a compiere atti violenti e di terrorismo in Francia e in Algeria. In quei giorni il ministro della Giustizia francese Gérald Darmanin aveva detto che l’Algeria aveva rifiutato di accogliere il tiktoker con il preciso intento di «umiliare la Francia».

– Leggi anche: Francia e Algeria stanno litigando per alcuni tiktoker

I rapporti erano arrivati al punto più basso alla fine di febbraio, quando un cittadino algerino aveva compiuto un attentato a Mulhouse, nel nordest della Francia, uccidendo una persona e ferendone altre cinque. Il ministro dell’Interno francese Bruno Retailleau aveva dato la colpa dell’attentato al governo algerino, dopo aver scoperto che la Francia aveva provato a espellere il responsabile più volte, ma il suo ritorno in Algeria era stato sempre rifiutato dalle autorità locali.