Il video che smentisce la versione dell’esercito israeliano sui 15 soccorritori uccisi a Gaza
L'ha pubblicato il New York Times e mostra che non è vero che i veicoli non erano contrassegnati come mezzi di soccorso

Un video trovato sul cellulare di uno dei 15 operatori sanitari e soccorritori palestinesi uccisi dall’esercito israeliano a Gaza a fine marzo e poi sepolti in una fossa comune smentisce la ricostruzione che ne avevano dato le autorità israeliane. Il video è stato diffuso dal New York Times e mostra chiaramente che i veicoli del convoglio colpito – ambulanze e un camion dei pompieri – erano segnalati come mezzi di soccorso e avevano le sirene accese, cioè il contrario di quello che aveva sostenuto l’esercito israeliano.
Il video comincia al minuto 0:12
L’esercito israeliano infatti aveva detto di aver sparato contro una serie di veicoli privi di fari o altri segnali di emergenza, e che tra le persone uccise c’erano membri di Hamas (una motivazione che ha usato in passato anche per giustificare operazioni militari in cui sono stati uccisi civili). Un portavoce militare, Nadav Shoshani, aveva sostenuto inoltre che il convoglio stesse «avanzando in modo sospetto».
Il New York Times ha verificato il luogo e la data del video, confermando che è stato girato a Rafah nelle prime ore del 23 marzo (il giorno in cui i soccorritori sono stati uccisi). Il video è stato girato da una persona a bordo di uno dei mezzi del convoglio: cinque ambulanze e un camion dei pompieri che si stavano dirigendo verso un punto bombardato dall’esercito israeliano, per portare soccorsi. Nel filmato il convoglio si ferma quando raggiunge un’altra ambulanza ferma a lato della strada, per assistere civili feriti.

I funerali dei paramedici uccisi, a Deir al Balah il 31 marzo (AP Photo/Abdel Kareem Hana)
Il video mostra che, oltre ai lampeggianti luminosi, i veicoli erano contrassegnati come ambulanze sulle fiancate con il simbolo della Mezzaluna Rossa palestinese, il corrispettivo locale della Croce Rossa. I soccorritori che scendono dai mezzi avevano tute da medici, con strisce riflettenti. A quel punto nel video si sentono gli spari dei soldati israeliani: il video si oscura, ma per i cinque minuti successivi il cellulare continua a registrare. Si sentono ininterrottamente spari e comandi in lingua ebraica.
La giornalista del New York Times Farnaz Fassihi ha detto di aver parlato con il medico di Gaza che ha fatto l’autopsia sui corpi dei soccorritori uccisi, trovando proiettili nella testa e nel busto dei morti, probabilmente sparati da una distanza ravvicinata. «Nel video potete vedere il personale medico scendere dai mezzi, sentirli parlare con l’IDF (l’esercito israeliano). Erano vivi. Giorni dopo sono stati trovati […] seppelliti in una fossa comune», ha scritto Fassihi su X.
Venerdì il presidente della Mezzaluna Rossa palestinese Younis al Khatib ha detto che il video è stato consegnato al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, l’unico organo internazionale (di 15 membri, di cui 5 fissi con potere di veto e gli altri a rotazione) che può prendere decisioni che teoricamente sono vincolanti per tutti i paesi membri. L’Alto commissario dell’ONU per i diritti umani, Volker Türk, ha chiesto un’indagine sull’uccisione dei 15 soccorritori dicendo che potrebbe costituire un crimine di guerra.
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