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  • Sabato 5 aprile 2025

Sui dazi Elon Musk non è d’accordo con Trump

Intervistato da Matteo Salvini al congresso della Lega ha detto di sperare che presto ci saranno «zero dazi» fra Europa e Stati Uniti

Un fermoimmagine di Elon Musk durante la sua intervista con Matteo Salvini (@matteosalvinimi/X)
Un fermoimmagine di Elon Musk durante la sua intervista con Matteo Salvini (@matteosalvinimi/X)
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Sabato il miliardario Elon Musk, fra i più stretti collaboratori di Donald Trump, ha detto di sperare che in futuro si arriverà a una «situazione di zero dazi» e a una «zona di libero scambio» fra Europa e Stati Uniti. Ha aggiunto che questo è il «consiglio che ho dato al presidente». Nonostante non l’abbia direttamente criticata, Musk ha in parte preso le distanze dalla decisione di Trump di imporre dei dazi nei confronti di tutti i partner commerciali degli Stati Uniti: tra questi c’è anche l’intera Unione Europea, a cui saranno imposti dazi del 20 per cento a partire dal 9 aprile. Musk ha fatto queste dichiarazioni mentre veniva intervistato da remoto da Matteo Salvini durante il congresso della Lega, che si sta svolgendo questo fine settimana a Firenze.

La domanda comincia al minuto 10:55

Elon Musk è stato fino ad oggi uno dei più leali collaboratori di Trump, ma i toni della sua risposta sono stati molto diversi rispetto a quelli tenuti negli ultimi mesi: nell’ultimo anno ha sempre sostenuto e lodato pubblicamente tutte le proposte e le misure attuate da Trump e dalla sua amministrazione. Mercoledì invece non era presente all’evento in cui Trump annunciava i dazi e negli ultimi giorni non ha quasi commentato la misura su X, il social network che possiede e su cui pubblica abitualmente decine di tweet al giorno.

Oltre a far parte dell’amministrazione di Trump come capo del dipartimento per l’Efficienza del governo (DOGE), Elon Musk è amministratore delegato di diverse aziende, fra cui le più importanti sono Tesla e SpaceX, che insieme a moltissime altre hanno subito un contraccolpo economico in seguito all’annuncio dei dazi e a maggior ragione subiranno grosse perdite quando i dazi entreranno in vigore. Oltre alle grosse perdite in borsa, Tesla produce e vende i suoi veicoli elettrici in molti paesi che non sono gli Stati Uniti, fra cui diversi stati membri dell’Unione Europea. Sia SpaceX che Tesla inoltre si procurano molti componenti e materiali necessari per i loro prodotti dall’estero: SpaceX per esempio fa affidamento su fornitori che hanno sedi a Taiwan, in Vietnam e in Thailandia, su cui il governo statunitense ha imposto rispettivamente dei dazi del 32, 46 e 36 per cento.

I dazi annunciati da Trump, tra i più alti della storia recente e molto problematici, sono stati ampiamente criticati negli ultimi giorni da moltissimi leader internazionali, imprenditori ed economisti. Giovedì hanno fatto crollare le borse, fra cui in particolare quella statunitense che ha avuto la sua giornata peggiore dalla primavera del 2020. Molti ne hanno parlato come la possibile causa di una futura recessione globale, a partire da un probabile rallentamento della crescita economica degli Stati Uniti, cosa che Trump ha fortemente smentito.

– Leggi anche: Nessuno è contento dei dazi di Trump

Di un possibile intervento di Musk al congresso della Lega si parlava già da qualche giorno. Nelle ultime settimane Musk si era infatti avvicinato a Salvini e allontanato dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni per via dei ripensamenti di Fratelli d’Italia sull’opportunità di definire un accordo con SpaceX per affidargli i servizi di telecomunicazione satellitare in ambiti istituzionali e militari.

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