Alla fine il processo in cui era imputato il sindaco di New York è stato archiviato
Come richiesto dal dipartimento di Giustizia di Donald Trump, dopo che Eric Adams, Democratico, si era avvicinato all'amministrazione Repubblicana

Mercoledì il giudice federale Dale Ho ha archiviato definitivamente il processo in cui era imputato Eric Adams, il sindaco Democratico di New York da mesi al centro di un grosso caso giudiziario e politico. Lo scorso settembre era stato accusato di corruzione e frode e da gennaio si era avvicinato alla nuova amministrazione di Donald Trump, entrando in conflitto con il suo partito. Vari esponenti Democratici locali e nazionali lo accusano di favorire le politiche di Trump, soprattutto in tema di immigrazione, in cambio della soluzione dei suoi guai giudiziari.
A inizio febbraio infatti il nuovo dipartimento di Giustizia dell’amministrazione di Trump aveva chiesto ai giudici che si occupavano del caso di archiviarlo, cioè di chiuderlo, lasciando però la possibilità di riaprirlo dopo le elezioni comunali previste per novembre del 2025 (una cosiddetta archiviazione “senza pregiudizio”). Il dipartimento aveva motivato questa richiesta dicendo che il processo avrebbe impedito ad Adams di svolgere «a pieno regime» le sue funzioni di sindaco, soprattutto riguardo alle politiche di «contrasto dell’immigrazione illegale».
La richiesta era stata vista come un modo per Trump di esercitare il suo potere a favore di Adams, assicurandosi di poterlo in qualche modo controllare: i giudici che avrebbero dovuto archiviare il caso si erano dimessi e il partito Democratico aveva chiesto le dimissioni di Adams. Lui ha sempre escluso questa possibilità, anzi ha fatto capire di volersi candidare a un nuovo mandato, piuttosto improbabile visto il calo della sua popolarità nell’elettorato Democratico.
A febbraio il giudice Ho aveva scelto di rinviare la decisione sull’archiviazione del processo e aveva incaricato il procuratore conservatore Paul Clement di presentare un «parere indipendente» sulla questione. A marzo Clement aveva concluso che Ho non avesse altra scelta che eseguire l’ordine del dipartimento di Giustizia e archiviare il caso, ma gli aveva raccomandato di respingere la richiesta di mantenere la possibilità di riaprire il processo in futuro: Clement aveva definito questa opzione «una prospettiva che pende come la proverbiale spada di Damocle sull’accusato».
Nella sua decisione di mercoledì Ho ha seguito questa indicazione, scrivendo che respingere il caso “senza pregiudizio” avrebbe creato un’«inevitabile percezione» che la libertà di Adams dipendesse dalla sua capacità di applicare il piano sull’immigrazione del governo e che il sindaco potesse esercitare i suoi poteri dando la precedenza alle richieste del governo federale rispetto ai «desideri dei suoi stessi elettori».
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