L’associazione che rappresenta le principali case editrici francesi ha fatto causa a Meta per violazione del copyright

Il CEO di Meta Mark Zuckerberg (AP Photo/Godofredo A. Vásquez)
Il CEO di Meta Mark Zuckerberg (AP Photo/Godofredo A. Vásquez)

Mercoledì SNE, l’associazione di categoria che rappresenta i principali editori francesi, ha fatto causa a Meta (la società che possiede Facebook, Instagram e WhatsApp), accusandola di aver violato le leggi sul copyright: nello specifico l’accusa è di aver utilizzato senza autorizzazione i testi pubblicati nei propri libri per addestrare Llama, il modello di intelligenza artificiale generativa di Meta. L’associazione sostiene che le azioni di Meta violino anche i regolamenti europei sull’intelligenza artificiale, e di aver informato al riguardo la Commissione Europea. Alla causa partecipano anche l’associazione francese degli autori SGDL e il sindacato degli scrittori SNAC.

Le cosiddette intelligenze artificiali generative si servono di grandi quantità di testi scritti e di immagini per elaborare dei sistemi capaci di produrre nuovi testi e immagini. Il presidente della SNE Vincent Montagne ha detto che l’associazione ha raccolto prove di violazioni «massicce» del diritto d’autore e che ha già provato a contattare Meta per discutere della questione, senza successo. Non è la prima causa di questo tipo che viene intentata negli ultimi anni: nel dicembre del 2023 il New York Times fece causa a OpenAI e Microsoft con ragioni simili, e lo stesso hanno fatto negli ultimi mesi un’associazione di case editrici e diversi giornali indiani.