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  • Giovedì 6 marzo 2025

I più violenti scontri in Siria dalla fine del regime

Sono avvenuti fra le forze di sicurezza siriane e gli uomini fedeli all'ex dittatore Assad: le persone uccise sono circa 150

Un uomo delle forze di sicurezza siriane pattuglia una strada a Damasco, 6 marzo 2025 (AP Photo/ Omar Sanadiki)
Un uomo delle forze di sicurezza siriane pattuglia una strada a Damasco, 6 marzo 2025 (AP Photo/ Omar Sanadiki)
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Nell’area della città costiera di Jable, nella provincia di Latakia, nella Siria occidentale, almeno 147 persone sono state uccise durante violenti scontri armati tra le forze di sicurezza siriane e alcuni uomini fedeli al regime del dittatore Bashar al Assad, rovesciato con un’eccezionale offensiva lo scorso dicembre. Il Syrian Observatory for Human Rights, che ha sede nel Regno Unito, ha detto che si tratta del peggior attacco alle nuove forze governative dalla fine della dittatura: sono state uccise decine di membri delle forze di sicurezza, principalmente durante degli agguati, oltre ad almeno 69 uomini fedeli ad Assad e alcuni civili.

Nella provincia di Latakia si concentra la comunità alawita, una setta religiosa di cui fanno parte sia Assad sia la maggior parte dei suoi collaboratori più fedeli. Secondo quanto riferito dall’agenzia di stampa statale siriana SANA, i gruppi coinvolti negli scontri sarebbero vicini a Suhail al Hassan, uno dei comandanti più famosi al servizio di Assad. Il nuovo governo ha inviato molti uomini e mezzi militari di sostegno da altre città e ha imposto il coprifuoco nelle aree con una presenza alawita, fra cui la città di Latakia, la città portuale di Tartus e a Homs, una delle principali città del paese.

Il corrispondente di Al Jazeera da Damasco, Resul Serdar, ha detto che le forze di sicurezza hanno arrestato diverse persone. SANA ha scritto che fra queste c’è il generale Ibrahim Huweija, che è stato a capo dell’intelligence dell’aeronautica dal 1987 al 2002 durante il regime di Hafez al Assad, padre di Bashar al Assad.

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