In Tunisia 40 esponenti dell’opposizione sono a processo per aver criticato il presidente Kais Saied

Martedì in Tunisia è iniziato il processo contro 40 esponenti dell’opposizione accusati di cospirazione contro la sicurezza dello stato, per aver criticato il presidente Kais Saied. Fra gli imputati ci sono politici, attivisti, diplomatici, giornalisti e imprenditori che nel 2021 avevano accusato di Saied di aver fatto un colpo di stato licenziando il primo ministro e sospendendo il parlamento. Quel momento aveva segnato un inasprimento delle politiche repressive del presidente, che da quando è entrato in carica nel 2019 ha trasformato la Tunisia in uno stato autoritario.
I critici del presidente e le organizzazioni internazionali per i diritti umani considerano il processo una farsa e le accuse motivate politicamente. In passato Saied aveva detto che se i giudici avessero assolto gli imputati sarebbero stati considerati loro complici.
Il presidente ha anche cercato di attribuire la grave crisi economica tunisina alle opposizioni. Solo alcuni dei 40 imputati hanno partecipato all’udienza di martedì: più di venti sono fuggiti all’estero, mentre nove sono detenuti in custodia cautelare da più di due anni, e non gli è stato permesso presenziare al processo. Martedì i giudici hanno rimandato l’inizio formale del processo a una data non ancora fissata per analizzare alcune richieste della difesa, fra cui l’autorizzazione per gli imputati in custodia a partecipare alle udienza.
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