Circa 40 richiedenti asilo uiguri sono stati espulsi dalla Thailandia e riportati in Cina

L'ingresso del centro di detenzione per migranti a Bangkok, in Thailandia, 30 gennaio 2024 (AP Photo/Sakchai Lalit)
L'ingresso del centro di detenzione per migranti a Bangkok, in Thailandia, 30 gennaio 2024 (AP Photo/Sakchai Lalit)

Giovedì attivisti e associazioni per i diritti umani hanno detto che la Thailandia ha espulso e riportato in Cina circa quaranta richiedenti asilo uiguri, un gruppo etnico a maggioranza musulmana perseguitato dal governo cinese. Al momento non ci sono state conferme da parte della autorità thailandesi. L’agenzia di stampa statale cinese Xinhua ha detto che giovedì sono stati rimpatriati in Cina 40 cittadini cinesi che avevano attraversato illegalmente il confine con la Thailandia, senza però specificare se si trattasse di uiguri.

Il New York Times scrive che i richiedenti asilo uiguri erano detenuti in un centro di detenzione per migranti nella capitale thailandese Bangkok da circa dieci anni. Facevano parte di un gruppo più numeroso che era scappato dalla Cina nel 2014 per sfuggire alle persecuzioni e raggiungere la Turchia. Sempre il New York Times scrive che nella notte tra mercoledì e giovedì un reporter ha visto sei camion con i finestrini coperti uscire dal centro di detenzione scortati dalle macchine della polizia. Le foto di questi camion sono state pubblicate su X anche da un politico dell’opposizione thailandese, Kannavee Suebsang.

Verso le 5 del mattino un volo non programmato della China Southern Airlines è decollato da Bangkok ed è atterrato alle 12:20 locali a Kashgar, una città nella regione dello Xinjiang, nell’ovest della Cina, dove vivono anche gli uiguri. La ong Human Rights Watch ha criticato duramente la Thailandia, che in precedenza aveva assicurato che non avrebbe espulso gli uiguri. Elaine Pearson, referente per l’Asia della ong, ha detto che in questo modo la Thailandia ha violato obblighi assunti in base a leggi nazionali e internazionali.

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