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  • Giovedì 27 febbraio 2025

C’è un accordo sul governo in Austria, senza l’estrema destra

Tra gli stessi tre partiti che ci avevano già provato, senza riuscirci: Popolari, Socialdemocratici e i centristi di NEOS

Christian Stocker (ÖVP), Andreas Babler (Socialdemocratici) e Beate Meinl-Reisinger (NEOS) a Palazzo Hofburg a Vienna, 22 febbraio
Christian Stocker (ÖVP), Andreas Babler (Socialdemocratici) e Beate Meinl-Reisinger (NEOS) a Palazzo Hofburg a Vienna, 22 febbraio (REUTERS/Elisabeth Mandl)
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In Austria è stato infine trovato un accordo per formare un governo senza l’estrema destra: tra i Popolari (ÖVP), i Socialdemocratici (SPÖ) e il partito centrista NEOS. Sono gli stessi partiti che ci avevano già provato una prima volta dopo le elezioni dello scorso settembre, vinte dall’estrema destra del Partito della Libertà (FPÖ). A inizio gennaio però le trattative erano fallite dopo il ritiro di NEOS. L’incarico di formare il governo allora era stato dato al leader dell’FPÖ, Herbert Kickl. I negoziati tra Kickl e i Popolari erano partiti bene, ma poi erano saltati per i disaccordi sulla spartizione dei ministeri. Da lì si è ripartiti daccapo.

Dalle elezioni sono passati 151 giorni: non ci era mai voluto così tanto nella storia del paese per formare un governo. Sarà anche il primo formato da tre partiti e non da due, come era sempre avvenuto dal Secondo dopoguerra.

Al di là dell’accordo sul programma, i tre partiti hanno stabilito la divisione dei ministeri. Sei andranno ai Popolari, tra i quali Economia, Interno e Difesa; altrettanti ai Socialdemocratici, tra i quali Finanze e Giustizia; e due a NEOS, uno dei quali è il ministero degli Esteri. In tutto il governo avrà 21 membri, includendo sette segretari di Stato (che partecipano alle riunioni del governo ma non hanno diritto di voto).

Il prossimo cancelliere sarà il leader dei Popolari, Christian Stocker, con come vice-cancelliere il leader dei Socialdemocratici, Andreas Babler. Giovedì mattina i tre partiti hanno presentato il loro programma di governo, subito dopo averlo consegnato al presidente della Repubblica, Alexander Van der Bellen. Il programma di 211 pagine contiene restrizioni sulle politiche per l’accoglienza, tra le quali sospendere temporaneamente i ricongiungimenti familiari e creare centri per le persone migranti la cui richiesta d’asilo è stata rifiutata.

Insieme Popolari, Socialdemocratici e NEOS hanno 110 seggi dei 183 del Nationalrat, la camera bassa austriaca. Il patto di coalizione domenica dovrà essere approvato dai due terzi dei 3mila membri di NEOS: a quel punto il nuovo governo potrebbe insediarsi lunedì 3 marzo.

Dopo non essere riuscito a diventare cancelliere, Kickl (FPÖ) ha sempre attaccato quella che chiama «la coalizione dei perdenti» chiedendo nuove elezioni, anche perché il suo partito nel frattempo ha aumentato ulteriormente il suo vantaggio nei sondaggi. Il governo uscente era espresso sempre dai Popolari ma in coalizione con i Verdi, ed era attualmente guidato ad interim da Alexander Schallenberg, sempre dei Popolari.