Il governo degli Stati Uniti non rinnoverà la protezione dall’espulsione di 500mila persone immigrate da Haiti

Persone migranti provenienti da Haiti mentre aspettano di poter entrare negli Stati Uniti a Reynosa, in Messico, il 21 dicembre 2022 (AP Photo/Fernando Llano)
Persone migranti provenienti da Haiti mentre aspettano di poter entrare negli Stati Uniti a Reynosa, in Messico, il 21 dicembre 2022 (AP Photo/Fernando Llano)

Giovedì il dipartimento per la Sicurezza nazionale statunitense ha detto che ad agosto le circa 500mila persone haitiane che vivono negli Stati Uniti perderanno lo status di protezione temporanea (TPS): si tratta di una misura che le protegge dall’espulsione le persone che provengono da paesi giudicati non sicuri, per esempio per via di guerre o disastri ambientali, e permette loro di lavorare legalmente negli Stati Uniti. Il TPS era stato concesso alle persone di Haiti nel 2010 ed era stato rinnovato varie volte. Ora il dipartimento ha annullato l’ultimo rinnovo (deciso durante la presidenza di Joe Biden), e la protezione terminerà il 3 agosto 2025, rendendo quindi possibile la loro espulsione.

La protezione era stata concessa dopo un devastante terremoto nel 2010: nel tempo la situazione ad Haiti è rimasta estremamente problematica a causa soprattutto della criminalità e dei disordini politici, che da oltre un anno si sono intensificati ulteriormente. A metà del 2024 un’alleanza tra bande criminali era riuscita a far cadere il governo e a prendere di fatto il controllo di gran parte della capitale Port-au-Prince, oltre che di diverse altre zone dell’isola. Ci sono costantemente episodi di civili attaccati e uccisi dalle bande criminali, e per questo in centinaia di migliaia hanno lasciato le loro case o sono stati sfollati. La maggior parte delle ambasciate e degli uffici consolari è chiusa, e molte organizzazioni internazionali e non governative, fra cui le Nazioni Unite, hanno ritirato i loro dipendenti dall’isola per questioni di sicurezza.

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