Il sangue sulla statua della Madonna di Trevignano è della “veggente”

Le indagini hanno stabilito che è di Gisella Cardia, attorno a cui si è sviluppato un culto e che da anni è indagata per truffa

Alcune persone a un raduno dei seguaci della “Madonna di Trevignano“, a maggio del 2023
(ANSA/ GIULIA MARRAZZO)
Alcune persone a un raduno dei seguaci della “Madonna di Trevignano“, a maggio del 2023 (ANSA/ GIULIA MARRAZZO)
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Una perizia richiesta dalla procura di Civitavecchia ha stabilito che il sangue trovato sul volto della Madonna di Trevignano sia di Gisella Cardia, la cosiddetta “veggente di Trevignano”, che dal 2016 sostiene di ricevere ogni terzo giorno del mese messaggi dalla Madonna, e che una statuetta proveniente da Medjugorje versasse sempre quel giorno lacrime di sangue. Il vero nome della donna è Maria Giuseppa Scarpulla (Cardia è il cognome del marito), e attorno alla sua figura si era sviluppato un culto: a Trevignano Romano, in provincia di Roma, era stato creato un santuario davanti alla statua della “Madonna di Trevignano”.

La procura di Civitavecchia la sta indagando dal 2023 per truffa, e a ottobre aveva sequestrato due statuette della Madonna per farle analizzare: il laboratorio di Tor Vergata, a cui è stata affidata la perizia, ha stabilito che il sangue trovato è femminile e che il DNA coincide con quello della “veggente”.

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Gli esiti della perizia, conclusa venerdì, non sono ancora stati depositati tra i documenti dell’indagine, e il termine è il 28 febbraio. La sua avvocata ha detto che aspettano allora per capire se il sangue sia di profilo misto, cioè se presenti anche un DNA diverso da quello di Gisella Cardia, le cui tracce erano attese perché «ha utilizzato la statuetta, l’ha baciata e maneggiata». Insomma, secondo l’avvocata le tracce del DNA della “veggente” non implicherebbero automaticamente la messa in scena, e a chi le chiede se la perizia escluda un fenomeno soprannaturale ha risposto: «Chi lo può dire, chi conosce il DNA della Madonna? Qualcuno sa dirci? Io non ho risposte».

Dopo un anno di studio di una commissione istituita apposta, lo scorso anno la diocesi di Civita Castellana (competente per il territorio di Trevignano Romano) aveva stabilito che le presunte apparizioni della Madonna a Gisella Cardia non avevano niente di «soprannaturale», e che tutto portava a pensare che lei avesse deliberatamente mentito a riguardo.

Al di là del piano religioso, il caso della “veggente di Trevignano” era diventato tale soprattutto per l’inchiesta giudiziaria della procura di Civitavecchia, avviata nell’aprile del 2023. L’indagine era partita dopo l’esposto di un investigatore privato secondo cui alcune persone sarebbero state truffate e convinte a versare ingenti somme di denaro alla ONLUS che avevano creato Gisella Cardia e il marito. Già nel 2016 la procura aveva avviato un’indagine per abuso della credulità popolare, poi archiviata.