La storia della “veggente di Trevignano”

Intorno a Gisella Cardia e alle sue presunte visioni è nato un culto in provincia di Roma: la procura sta indagando per probabili truffe

(Immagini Rai/Ore14)
(Immagini Rai/Ore14)

La procura di Civitavecchia ha aperto un’indagine sulla donna nota come la “veggente di Trevignano”, una piccola città di poco più di 5mila abitanti in provincia di Roma. La donna ha 53 anni ed è conosciuta come Gisella Cardia, anche se il suo vero nome è Maria Giuseppa Scarpulla (Cardia è il cognome del marito). Dal 2016 sostiene di ricevere ogni terzo giorno del mese messaggi dalla Madonna, e che una statuetta proveniente da Medjugorje versi sempre quel giorno lacrime di sangue. L’indagine è stata avviata dopo l’esposto di un investigatore privato secondo cui alcune persone sarebbero state truffate e convinte a versare alla donna ingenti somme di denaro. Lo stesso investigatore dice anche di poter provare che le lacrime versate dalla statuetta della Madonna siano in realtà sangue di maiale.

I reati che potrebbero essere ipotizzati sono due: truffa e abuso della credulità popolare. Cardia da due giorni ha lasciato Trevignano Romano. Sul sito dedicato al culto, che si chiama lareginadelrosario.org, c’è scritto che gli incontri sono momentaneamente sospesi e che però è possibile «inviare intenzioni di preghiera» a un numero telefonico. Sul sito si trovano le istruzioni per fare donazioni alla ONLUS dei coniugi Cardia, chiamata “Madonna di Trevignano”.

La storia del culto e dell’associazione relativa iniziò nel 2016. Nel sito, Maria Giuseppa Scarpulla e il marito Gianni Cardia scrivono:

Tutto iniziò nel Marzo 2016, ma crediamo fermamente che il vero inizio coincida con la nostra consacrazione al matrimonio. Segni e manifestazioni straordinarie hanno segnato il nostro cuore. Una statuetta acquistata a Medjugorje raffigurante la Regina della Pace ha lacrimato acqua e sangue. Un quadro della Divina Misericordia acquistato in Piazza San Pietro ha pianto sangue e acqua della Misericordia di Gesù.

Scarpulla prima viveva a Patti, in Sicilia, dove possedeva un’azienda di ceramiche. Dopo il fallimento dell’impresa commerciale e una condanna per bancarotta a due anni, sospesa, si trasferì a Trevignano dove iniziò la sua nuova attività.

Secondo il suo racconto, dopo un viaggio a Medjugorje insieme al marito portò a Trevignano una statuetta in ceramica della Madonna e questa avrebbe iniziato a lacrimare sangue. Scarpulla disse anche che la Madonna le appariva lasciandole messaggi per i fedeli, e che sulle mani e sui piedi ogni mercoledì delle ceneri – giorno di inizio della Quaresima per i cattolici – le si formavano ferite circolari, cioè le cosiddette stigmate (anche dette stimmate): sono buchi che rimandano a quelli che subì Gesù durante la crocifissione, e che una parte del cattolicesimo associa alla santità.

Ospite alla trasmissione di Mediaset Pomeriggio Cinque, la medica Rosanna Chifari ha sostenuto di aver assistito alla comparsa delle stigmate sulle mani e sui piedi di Scarpulla e le ha paragonate a quelle che aveva Padre Pio. Ha anche detto di aver visto comparire intorno al capo della donna i segni di una corona di spine (secondo i Vangeli, prima della crocifissione i soldati ne posero una in testa a Gesù). Sempre a Pomeriggio Cinque il marito di Scarpulla, Gianni Cardia, ha detto che sui muri della loro casa sono comparse «croci di sangue e scritte in aramaico» (la lingua che si parlava in Palestina ai tempi di Gesù). Le scritte sarebbero state tradotte con l’aiuto di un sacerdote e secondo Cardia significano «io sono la Trinità».

Dal 2016, secondo Scarpulla, le apparizioni della Madonna sono state regolari. Da allora intorno alla statua sanguinante e alla figura di Scarpulla si era creato un culto piuttosto seguito: ogni terzo giorno del mese molti fedeli si radunavano a Trevignano Romano per assistere alla lacrimazione della statuetta e ai presunti miracoli della stessa Scarpulla.

In un’intervista data ad Alberto Caccialanza, studioso dei messaggi mariani, Scarpulla disse di essere in grado di moltiplicare il cibo:

Una mia amica portò per me e mio marito una teglia di pizza molto piccola, che sarebbe potuta bastare per noi due e al massimo per altre due persone. In casa però eravamo in venti, massimo venticinque, e non solo è stata sufficiente a sfamare tutti ma è anche rimasta e l’abbiamo regalata. Non so come sia possibile: prendevano la fetta di pizza ma la pizza non diminuiva mai: anche noi siamo rimasti sconvolti a vedere quanto accadeva sotto i nostri occhi.

Ai suoi fedeli nel 2017 Scarpulla disse di essere rimasta incinta e che il bambino sarebbe dovuto nascere il giorno dell’Immacolata concezione, l’8 dicembre. Disse anche che dalle ecografie non si vedeva nulla perché dentro di lei portava materia di spirito e non terrena.

Alla base dell’esposto presentato dall’investigatore privato ci sono i racconti di alcune persone che dicono di essere state raggirate da Scarpulla. Uno di loro, Luigi Avella, sostiene di aver dato a Scarpulla 123 mila euro. Avella ha raccontato la sua storia alla Stampa:

Devo dire la verità: né Gisella [Scarpulla] né il marito mi hanno mai espressamente chiesto soldi. Ma sapevo che ne avevano bisogno. Dovevano comprare materiale per le attività che fanno da contorno alla gestione del miracolo delle lacrime, come 30 panche, la recinzione del terreno, un’auto, un garage. Ho pagato tutte queste cose: lo posso provare perché ho fatto bonifici bancari.

Avella ha spiegato le ragioni della donazione dicendo: «Uscivo da un momento molto difficile dalla mia vita: mia moglie a causa di un brutto incidente stradale ha avuto problemi alla schiena e ha rischiato di rimanere paralizzata. Così, quando dopo un anno ho visto che ha ripreso a camminare bene ho voluto ringraziare la Madonna attraverso il sostegno alla ONLUS». Secondo Avella, Scarpulla si è sempre ostinata a sostenere «di essere in grado di far lacrimare sangue alla statua della Madonna» e «di essere in grado di moltiplicare pizze e gnocchi».

Avella iniziò a distaccarsi da Scarpulla e da suo marito quando fu nominato direttore dei lavori per la recinzione nel terreno dove sarebbero avvenute le apparizioni: «Essendo laureato in legge ho capito che le autorizzazioni non erano in regola e si stava commettendo un abuso».

Per quanto riguarda quel terreno, i guardiaparco dell’area hanno fatto una denuncia per occupazione abusiva di suolo pubblico. Il terreno è in collina, sul lago di Bracciano, e lì si trova una statuetta della Madonna. Un altro ex seguace di Scarpulla, Roberto Rosiello, ha detto a Repubblica: «Sapete quante statuette che piangono ci sono a Trevignano? Almeno sei. E quelle con le lacrime di sangue almeno due. A volte Gisella ne tira fuori una, a volte un’altra. È tutta una follia».

Un mese fa sulla vicenda è stata avviata anche un’indagine da parte della diocesi di Civita Castellana, competente per il territorio di Trevignano Romano. È stata istituita una commissione che dopo l’indagine dovrà riferire al vescovo Marco Salvi. Se la veggente non dovesse tornare più a Trevignano Romano l’indagine decadrà automaticamente.