Cosa si sa dei possibili negoziati di pace tra Russia e Ucraina
Trump ne ha parlato con Putin, e solo dopo ha informato Zelensky, secondo cui comunque «non possono esserci colloqui sull’Ucraina senza l’Ucraina»

Mercoledì il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha detto di aver parlato al telefono con il presidente russo Vladimir Putin e di aver concordato l’inizio delle discussioni per negoziare la fine della guerra russa in Ucraina. Gli Stati Uniti farebbero da mediatori con l’Ucraina, il cui governo è stato informato della telefonata solo in seguito. Per ora non si sa su quali basi potrebbero avvenire questi negoziati.
Giovedì pomeriggio il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha commentato la notizia dicendo che «l’Ucraina non accetterà alcun accordo» stipulato senza il coinvolgimento del paese stesso. «Non ci possono essere colloqui sull’Ucraina senza l’Ucraina», ha detto Zelensky, sostenendo che eventuali colloqui dovrebbero coinvolgere anche l’Europa.
La telefonata tra Trump e Putin è un passo in avanti notevole nei rapporti tra Russia e paesi occidentali da quando è iniziata la guerra in Ucraina: l’ultima telefonata tra un presidente statunitense e Putin risaliva al 12 febbraio 2022, poco prima dell’inizio della guerra, e in quel caso a parlare con il presidente russo era stato il predecessore di Trump, Joe Biden.
Trump ha scritto della conversazione con Putin sul suo social network Truth e, poco dopo, la telefonata è stata confermata dal portavoce del presidente russo, Dmitri Peskov. Trump si è limitato a dire di aver parlato con Putin di varie questioni, ma soprattutto che «entrambi» hanno «concordato di voler fermare i milioni di morti nella guerra tra Russia e Ucraina». In realtà secondo le stime più recenti le morti nella guerra tra Russia e Ucraina sarebbero diverse centinaia di migliaia, non milioni.
Solo dopo la telefonata con Putin, Trump ha parlato anche con Zelensky: anche quest’ultimo non ha dato informazioni su come dovrebbero avvenire i negoziati con la Russia. Ha detto che ne discuterà con il vicepresidente statunitense JD Vance e con il segretario di Stato Marco Rubio alla conferenza sulla Sicurezza di Monaco, un grande evento annuale che inizierà venerdì.
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Dopo la telefonata con Putin, Trump ha detto ai giornalisti alla Casa Bianca di aspettarsi anche di incontrare il presidente russo in un prossimo futuro, forse in Arabia Saudita, paese con cui sia Stati Uniti che Russia hanno stretti rapporti politici e commerciali. Al tempo stesso Peskov ha detto che il governo russo ha invitato Trump a Mosca, ma al momento non ci sono state risposte dagli Stati Uniti.
Ai giornalisti Trump ha anche detto di ritenere improbabile che se finisse la guerra l’Ucraina potrebbe tornare ai confini precedenti al 2014, cioè che possa riprendere i territori della penisola di Crimea, annessa illegalmente dalla Russia, e del cosiddetto Donbass, la regione dell’Ucraina orientale in cui si trovano le repubbliche autoproclamate di Donetsk e Luhansk, zone formalmente ucraine che sono gestite da separatisti appoggiati dalla Russia. Ha però aggiunto di ritenere che «alcuni» di quei territori potrebbero tornare all’Ucraina sulla base di un accordo di pace, senza specificare quali territori e in che modo.
Trump ha fatto queste dichiarazioni un giorno dopo che Zelensky aveva detto per la prima volta in un’intervista al Guardian di essere favorevole a uno scambio di territori con la Russia per negoziare la fine dell’invasione russa e della guerra. Mercoledì Peskov aveva risposto però negativamente al presidente ucraino, definendo la possibilità di uno scambio di territori impossibile: «La Russia non ha mai discusso e non discuterà mai di uno scambio relativo al suo territorio».