L’esercito israeliano si è ritirato dal “corridoio di Netzarim”, che divide il nord dal resto della Striscia di Gaza

Domenica l’esercito israeliano si è ritirato dal “corridoio di Netzarim”, una linea di circa 6 chilometri che divide il nord della Striscia di Gaza dal resto del territorio, posta a sud della città di Gaza: era stata messa in piedi da Israele alcune settimane dopo l’inizio dell’invasione della Striscia di Gaza (cominciata a ottobre del 2023) per controllare gli spostamenti della popolazione ed evitare che tornasse al nord. Dopo l’inizio della guerra tra Israele e Hamas infatti circa 700mila persone che abitavano nel nord della Striscia erano state costrette dall’esercito israeliano ad andarsene (e poi a spostarsi molte altre volte).
Il ritiro di Israele dal corridoio di Netzarim era uno sviluppo atteso perché concordato tra le condizioni del cessate il fuoco cominciato il mese scorso (e per il quale finora Hamas ha liberato 16 ostaggi israeliani e Israele 566 prigionieri palestinesi). Già dalla fine di gennaio il cessate il fuoco aveva permesso a migliaia di palestinesi di tornare nel nord della Striscia di Gaza, dove ormai quasi tutti gli edifici sono stati ridotti in macerie dai bombardamenti israeliani.
L’esercito israeliano aveva lasciato libero un passaggio attraverso il corridoio di Netzarim sul lato occidentale, quindi verso la costa, dove le persone potevano passare a piedi. Il ritiro completo domenica ha incentivato il ritorno di molte altre persone e permetterà una maggiore libertà di movimento. Chi viaggia su dei mezzi deve passare attraverso la strada Salah al Din (la grande strada che attraversa tutta la Striscia) e superare un controllo che viene fatto da agenti di sicurezza egiziani e statunitensi, che verificano che le persone non abbiano con sé armi.