I paesi baltici si sono staccati dalla rete elettrica russa
Per attaccarsi a quella europea: è un passaggio storico e atteso che è stato deciso per ragioni di sicurezza

Sabato Estonia, Lettonia e Lituania hanno disconnesso le proprie infrastrutture dalla rete elettrica russa, a cui erano collegate dai tempi dell’Unione Sovietica. Entro le 14 di domenica (ora italiana) si collegheranno a quella europea, segnando un passaggio storico e atteso, di cui si discute da diversi anni. In queste ore i paesi baltici faranno affidamento alla propria rete nazionale: anche se l’energia è garantita, ai cittadini è stato chiesto di limitarne l’uso per non sovraccaricare il sistema e permettere di effettuare alcuni test.
Per l’occasione è stato allestito nel centro della capitale lituana Vilnius uno schermo alto 9 metri che mostra un orologio che terminerà il conto alla rovescia domani. Per quel momento è prevista una cerimonia, alla quale presenzierà anche la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, oltre a diversi funzionari europei e politici locali.
I tre paesi erano collegati alla rete russa dai tempi dell’Unione Sovietica, da cui hanno ottenuto l’indipendenza in seguito alla sua dissoluzione all’inizio degli anni Novanta. Dell’idea di scollegarsene per ragioni di sicurezza si parla almeno dal 2014, cioè da quando la Russia invase e annetté la regione ucraina della Crimea. I tre paesi erano gli unici a far parte della Nato e dell’Unione europea (in cui entrarono nel 2004) a essere ancora collegati al sistema russo. Avevano comunque smesso di comprare energia dalla Russia nel 2022, in seguito all’invasione dell’Ucraina.
I sistemi elettrici internazionali collegano le infrastrutture energetiche di diverse aree geografiche, garantendo tra le altre cose la stabilità della connessione. «Mettendo fine alla dipendenza dei paesi del Baltico dalla Russia, togliamo all’aggressore la possibilità di usare l’energia come arma contro di noi», ha detto il ministro degli Esteri estone Margus Tsahkna.
I tre paesi avevano notificato alla Russia la volontà di scollegarsi dal sistema elettrico Brell (cioè quello che collegava Bielorussia, Russia, Estonia, Lettonia e Lituania) nell’estate del 2024. Da allora erano state documentate attività di disinformazione, sia online che offline, riguardo alla possibilità che il passaggio alla rete europea potesse portare a interruzioni della corrente, aumento delle bollette e carenze nella fornitura dell’energia.
Negli ultimi mesi inoltre si sono verificati diversi incidenti o presunti sabotaggi ai cavi sottomarini nel mar Baltico, per cui era stata ipotizzata la responsabilità della cosiddetta “flotta fantasma” russa. In risposta la Nato a metà gennaio aveva lanciato Baltic Sentry, una nuova missione a protezione dei cavi sottomarini nel Baltico. Prevede l’uso di navi militari, aerei di pattugliamento marittimo e una flotta di droni navali.



