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  • Venerdì 7 febbraio 2025

Cosa sappiamo dell’incidente in elicottero in cui è morto Lorenzo Rovagnati

Era l'amministratore delegato della nota azienda di salumi: una delle poche certezze è che c'era molta nebbia

I resti dell'elicottero nei campi a Castelguelfo di Noceto, in provincia di Parma (ANSA/ MARCO BALESTRAZZI)
I resti dell'elicottero nei campi a Castelguelfo di Noceto, in provincia di Parma (ANSA/ MARCO BALESTRAZZI)
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Intorno alle 19:20 di mercoledì l’elicottero su cui viaggiavano Lorenzo Rovagnati e altre due persone è caduto nei campi di Castelguelfo, una frazione del comune di Noceto, in provincia di Parma. Le persone a bordo sono morte nell’incidente: Rovagnati aveva 42 anni ed era amministratore delegato insieme al fratello Ferruccio della nota azienda di salumi che porta il loro nome. Gli altri due a bordo erano i piloti Flavio Massa, 59 anni, e Leonardo Italiani, 30 anni. L’unica certezza che si ha riguardo all’incidente è che quella sera c’era molta nebbia e che attorno al posto da dove è partito l’elicottero non c’erano ostacoli, come fili, piante o edifici.

La procura di Parma per ora ha aperto un fascicolo per omicidio colposo contro ignoti: le indagini serviranno a capire cosa abbia causato l’incidente, se per esempio ci sia stato un guasto o se sia stato commesso un errore.

Repubblica scrive che Rovagnati viaggiava spesso in elicottero tra la Brianza e la provincia di Parma, dove ci sono gli allevamenti dell’azienda. Massa e Italiani lavoravano invece per la società Hoverfly, che gestisce voli privati in elicottero e in jet.

Mercoledì sera l’elicottero, un modello Agusta A109, è decollato dalla piazzola all’interno del parco del castello di Castelguelfo, lungo la via Emilia, di proprietà della famiglia Rovagnati. Era diretto verso la Brianza, dove Rovagnati abitava con la sua famiglia e dove c’è il principale stabilimento dell’azienda, a Biassono. Una telecamera del castello ha ripreso il momento della partenza: secondo il Corriere della Sera, nel filmato si vede che le pale dell’elicottero giravano regolarmente e il mezzo è decollato senza problemi.

Rovagnati, Massa e Italiani erano stati accompagnati alla piattaforma di decollo dal custode del castello, che ha assistito alla partenza: prima di rientrare, il custode ha raccontato di avere sentito un forte boato. Era l’elicottero, caduto in mezzo ai campi subito dopo essere partito. Il comandante provinciale dei carabinieri di Parma, Andrea Pagliaro, ha detto che l’elicottero è precipitato a circa cinquecento metri di distanza dal punto di decollo. Secondo una prima ricostruzione, l’elicottero sarebbe precipitato in verticale. I Vigili del fuoco che sono intervenuti subito dopo l’incidente hanno detto che non c’era stato un incendio e sull’elicottero erano evidenti solo i segni dell’impatto a terra. Il custode ha trovato il corpo di Rovagnati all’interno delle lamiere dell’elicottero, e quelli di Massa e Italiani fuori. Secondo chi indaga tutti e tre sono morti sul colpo.

Per capire cosa sia successo la procura di Parma ha sequestrato l’area e l’elicottero, e sta acquisendo tutti i documenti tecnici e informatici relativi al mezzo. Non c’è una scatola nera, perché per quel tipo di elicottero non è obbligatoria. Su quello che resta del mezzo stanno facendo i rilievi i tecnici dell’Agenzia nazionale per la sicurezza sul volo insieme agli investigatori del RIS di Parma (Reparto investigazioni scientifiche dei carabinieri). Le ipotesi sulle possibili cause sono ancora molto vaghe e incerte, quindi vanno prese con cautela. Si parla di un possibile errore del pilota causato dalla scarsa visibilità per la nebbia, oppure di un guasto meccanico all’elica di coda.