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  • Martedì 4 febbraio 2025

Vladimir Putin vuole farsi un suo Eurovision

Lunedì con un decreto ha istituito un'alternativa russa al festival da cui la Russia era stata esclusa in seguito all'invasione dell'Ucraina

Il presidente russo Vladimir Putin durante un concerto in occasione delle celebrazioni per la vittoria dell'esercito russo nella Seconda guerra mondiale, 27 gennaio 2025 (Mikhail Tereshchenko, Sputnik, Kremlin Pool Photo via AP)
Il presidente russo Vladimir Putin durante un concerto in occasione delle celebrazioni per la vittoria dell'esercito russo nella Seconda guerra mondiale, 27 gennaio 2025 (Mikhail Tereshchenko, Sputnik, Kremlin Pool Photo via AP)
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Lunedì il presidente russo Vladimir Putin ha firmato un decreto con cui istituisce una sorta di versione russa dell’Eurovision Song Contest, la competizione musicale più seguita in Europa e uno dei principali eventi televisivi internazionali non legati allo sport. Si chiamerà Intervidieniye (traducibile come “Intervisione”) e si terrà nella regione di Mosca nel 2025.

Non si hanno ancora informazioni certe né sulla data precisa né su quali saranno gli altri paesi partecipanti: il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov aveva dichiarato a dicembre che in più di 25 avevano espresso interesse a partecipare, compresi alcuni alleati della Russia in America Latina; precedentemente un alto funzionario aveva riferito della conferma ricevuta da India, Cina e Brasile, ma per il momento non ci sono conferme da parte di questi governi.

L’Eurovision Song Contest esiste dal 1956 ed è organizzato dall’European Broadcasting Union (EBU), l’ente che riunisce le principali tv pubbliche di decine di paesi, principalmente europei. Nel corso della sua storia si sono aggiunti anche concorrenti provenienti da paesi che si trovano fuori dal continente, come Armenia, Azerbaijan, Israele e Australia. Anche l’idea di creare un’alternativa russa al concorso europeo risale a molti anni fa: l’Intervidieniye si tenne fra il 1965 e il 1968 per volere del leader dell’Unione Sovietica Leonid Breznev, e poi di nuovo tra il 1977 e il 198o.

La Russia venne invitata per la prima volta all’Eurovision nel 1994, pochi anni dopo la caduta del muro di Berlino, ma il giorno seguente all’invasione dell’Ucraina, il 24 febbraio 2022, l’EBU decise di escluderla dalla competizione. Da allora non ha più partecipato. L’esclusione della Russia fu accolta abbastanza positivamente, ma l’anno seguente portò l’Eurovision a ricevere moltissime critiche per non aver applicato la stessa regola a Israele in seguito agli estesi bombardamenti sulla Striscia di Gaza, iniziati dopo gli attacchi di Hamas in Israele del 7 ottobre 2023.

La cantante russa Manizha durante l’ultima esibizione della Russia all’Eurovision, 18 maggio 2021 (AP Photo/Peter Dejong)

In ogni caso i problemi tra la Russia e l’organizzazione del concorso risalgono a prima del 2022. Nel 2017 il paese ritirò la sua partecipazione perché alla sua concorrente, Yulia Samoylova, era stato vietato l’ingresso in Ucraina, il paese che ospitava quell’edizione, come ripercussione per un’esibizione in Crimea realizzata senza i dovuti permessi delle autorità locali. In quel caso l’EBU cercò di mediare e trovare un compromesso, senza riuscirci. Prima ancora, nel 2014, in Russia ci furono grosse polemiche per la vittoria di Conchita Wurst, una cantante drag austriaca che si esibì mostrando la barba.

In generale l’amministrazione di Putin ha spesso criticato l’approccio del concorso europeo, che promuoverebbe valori che considerati distanti da quelli della tradizione russa: tra le altre cose vengono rappresentate persone appartenenti alla comunità LGBTQ+, i cui diritti in Russia sono sistematicamente negati.

Il concorso russo si offre di creare un’alternativa a tutto questo. Ricadrà sotto la supervisione diretta del governo russo, con il vice primo ministro Dmitry Chernyshenko incaricato di presiedere la commissione che si occuperà dell’organizzazione, e Sergei Kiriyenko, vice capo di gabinetto, incaricato di presiedere la commissione che decreterà il vincitore della gara.

Stando a una serie di documenti visti da Reuters, Intervidieniye sarà aperto a «tutte le nazioni che vorranno partecipare». I concorrenti avranno quattro minuti per presentare la loro canzone, ma dovranno assicurare di «rispettare le tradizioni culturali, etiche e religiose degli altri popoli del mondo». Saranno esclusi dal concorso tutti i brani che includono riferimenti politici (ma questa regola vale anche per l’Eurovision) e che «promuovono la violenza, umiliano l’onore e la dignità della società». Il vincitore o la vincitrice otterranno un premio in denaro e il finanziamento di un tour.