Nella Repubblica Democratica del Congo i ribelli hanno dichiarato un cessate il fuoco
Per «motivi umanitari», ma non è chiaro se lasceranno la città di Goma e le altre zone conquistate nei giorni scorsi

Un’alleanza di milizie di cui fa parte anche l’M23, il gruppo di ribelli che la scorsa settimana ha preso il controllo di Goma, città orientale della Repubblica Democratica del Congo, ha dichiarato un cessate il fuoco unilaterale a partire da martedì 4 febbraio.
La ragione, stando al comunicato del gruppo, sono «motivi umanitari». Nel comunicato si legge anche che, contrariamente a quanto era stato detto nei giorni scorsi, i miliziani non hanno intenzione di prendere Bukavu, una città a sud di Goma, né altre aree del paese. «Chiariamo che non abbiamo intenzione di catturare Bukavu o altre aree. Tuttavia, ribadiamo il nostro impegno a proteggere e difendere la popolazione civile e le nostre posizioni», ha detto nel comunicato un portavoce dei ribelli dell’M23, Lawrence Kanyuka.
Non è chiaro se con questa dichiarazione l’M23 intenda lasciare all’esercito congolese il controllo di Goma, capoluogo della regione di Kivu Nord, molto ricca di metalli preziosi, oppure no. Al momento non c’è stata alcuna risposta da parte del governo della Repubblica Democratica del Congo.
La scorsa settimana diverse testimonianze avevano riferito di scontri a sud di Goma e di milizie diretti verso Bukavu e giovedì uno dei leader del gruppo aveva detto che l’obiettivo dell’M23 era conquistare il potere in tutto il paese e rovesciare il governo dell’attuale presidente Felix Tshisekedi.
A Goma negli ultimi giorni gli scontri tra l’esercito e i miliziani hanno causato centinaia di morti, migliaia di feriti e moltissimi sfollati, che si sono aggiunti alle centinaia di migliaia già presenti nel paese. Le organizzazioni umanitarie, tra cui l’Onu, hanno parlato nei giorni scorsi di una situazione umanitaria molto grave.
I miliziani dell’M23 avevano preso Goma il 27 gennaio, dopo un’offensiva militare che andava avanti dal 2021. I ribelli dell’M23 sono sostenuti dal Ruanda, e il governo della Repubblica Democratica del Congo aveva equiparato l’attacco su Goma a una «dichiarazione di guerra». Il Ruanda, che si trova vicino al confine con la regione di Goma, ha negato formalmente di fornire sostegno al gruppo, ma questo è stato confermato dalle Nazioni Unite, dagli Stati Uniti e dai servizi di intelligence di vari paesi occidentali.