Le molte proteste dei magistrati in tutta Italia

Hanno lasciato polemicamente le cerimonie d'inaugurazione dell'anno giudiziario, per contestare la riforma della giustizia

Nel salone dei Busti di Castel Capuano a Napoli, alla cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario, il ministro della Giustizia Carlo Nordio viene contestato dai magistrati, 25 gennaio 2025 (Ciro Fusco/Ansa)
Nel salone dei Busti di Castel Capuano a Napoli, alla cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario, il ministro della Giustizia Carlo Nordio viene contestato dai magistrati, 25 gennaio 2025 (Ciro Fusco/Ansa)
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Sabato c’è stata l’inaugurazione dell’anno giudiziario e in tutta Italia ci sono state molte proteste dei magistrati contro la riforma della giustizia, attualmente in discussione alla Camera. I giudici sono usciti polemicamente dalle aule delle 26 Corti d’appello italiane durante gli interventi dei rappresentanti del governo.

L’aspetto più contestato dall’Associazione nazionale magistrati (l’ANM, l’ente di rappresentanza sindacale della categoria) riguarda la cosiddetta separazione delle carriere dei magistrati prevista dalla riforma, e cioè l’istituzione di carriere nettamente distinte per i magistrati requirenti – i pubblici ministeri che conducono le indagini – e quelli giudicanti, ovvero i giudici che emettono le sentenze. Per l’ANM la riforma della giustizia mette a «rischio autonomia e indipendenza della magistratura».

A Napoli i magistrati del distretto hanno accolto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, con coccarde tricolore appuntate sulle toghe e la Costituzione in mano. Quando Nordio ha iniziato a parlare, i giudici sono usciti dall’aula della Corte d’appello in cui si stava tenendo la tradizionale cerimonia. Scene simili si sono ripetute a Roma, dove c’era il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, e a Bari, dove era presente il viceministro della Giustizia Paolo Sisto. A Milano i giudici e i pubblici ministeri si sono riuniti sulla scalinata del tribunale prima della cerimonia esponendo striscioni con alcune frasi del politico e partigiano Piero Calamandrei, riguardanti la Costituzione italiana.

Nordio ha commentato le proteste ringraziando i magistrati per aver «espresso dissenso in modo composto».

Per il 27 febbraio l’ANM ha inoltre proclamato uno sciopero contro il disegno di legge, che dovrebbe essere votato in quei giorni. È comunque solo il primo dei quattro passaggi necessari affinché sia approvata la riforma, dato che è un disegno di legge costituzionale, che prevede un iter più lungo delle leggi ordinarie.

– Leggi anche: Perché la separazione delle carriere dei magistrati è considerata di destra