Ad Agrigento hanno asfaltato i tombini e ora li stanno cercando con i metal detector
Il problema è dovuto ai lavori fatti d'urgenza per la visita di Mattarella, che ha inaugurato l'anno in cui la città sarà capitale della cultura

A metà gennaio il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è andato in visita ad Agrigento per l’inaugurazione dell’anno in cui la città sarà capitale italiana della cultura. La città non era esattamente pronta all’evento e le strade avevano molte buche, e dunque si è provveduto a frettolose e caotiche riparazioni dell’ultimo minuto, asfaltando i tombini e parzialmente le griglie di scolo. Per ripristinare gli uni e le altre, ed evitare quindi problemi durante le prossime piogge, gli operai li stanno cercando da giorni con i metal detector.
Il 15 gennaio il presidente della Sicilia Renato Schifani aveva concesso 510mila euro al comune di Agrigento per le riparazioni delle strade. I lavori erano finiti la sera prima dell’arrivo di Mattarella: lungo il percorso su cui poi è passata l’auto presidenziale era stata eseguita una copertura a tappeto. AgrigentoNotizie scrive che, secondo gli addetti, per fare il lavoro in modo corretto e rialzare le botole sarebbero serviti almeno venti giorni, ma aggiunge che, nonostante l’intervento d’urgenza, i tombini potevano almeno essere segnalati con della semplice vernice, per essere liberati facilmente in un secondo momento. Questo non è accaduto.
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La questione è ora al centro di una serie di discussioni tra comune e regione. Il comune sostiene di aver solamente richiesto finanziamenti alla regione per cercare di risolvere le condizioni delle strade, ma sostiene anche di non avere altre responsabilità perché non conosce né l’impresa che ha fatto i lavori, né il direttore responsabile: «Quindi non abbiamo in nessun modo seguito i lavori se non dal punto di vista della smobilitazione del traffico per consentire le attività da svolgere», ha detto l’assessore comunale ai Lavori pubblici Gerlando Principato. Secondo lui la responsabilità della corretta esecuzione dei lavori era a carico degli uffici del Genio civile di Agrigento, cioè della regione, anche perché la squadra che se n’è occupata fa parte di un’impresa che aveva già un contratto con la regione per eseguire lavori di manutenzione straordinaria.
Parlando con Repubblica Palermo la regione ha fatto sapere che però la richiesta di finanziamento è arrivata piuttosto tardi, il 14 gennaio, appena cinque giorni prima dell’arrivo di Mattarella. Quindi l’assegnazione del finanziamento e dei lavori in tempi così stretti sarebbe stata una specie di «miracolo».