Donald Trump ha creato una criptovaluta, e vale già parecchio

Venerdì sera, mentre era ospite a un evento dedicato alle criptovalute a Washington, il presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato il lancio di un proprio “meme coin”, cioè una criptovaluta ispirata a un meme o a un fenomeno di cultura pop. Questo genere di criptovalute sono considerate ancora più volatili e potenzialmente rischiose di quelle normali, perché a differenza di quelle più istituzionali il loro valore non è legato ad altre criptovalute più stabili o a qualche forma di bene o progetto tecnologico, cosa che normalmente contribuisce a dare relativa stabilità a questo genere di asset digitali. I “meme coin” più famosi sono i dogecoin, che nacquero per scherzo. I memecoin sono acquistati e scambiati per fini speculativi, da chi cerca di rivenderli a un prezzo maggiore di quello a cui li ha acquistati.
La criptovaluta in questione si chiama $TRUMP e si definisce «l’unico meme coin ufficiale» legato al presidente eletto: negli ultimi anni ne erano emerse varie dedicate a lui, ma nessuna aveva ottenuto il riconoscimento ufficiale di Trump. $TRUMP ha quindi attirato immediatamente enorme attenzione nel settore: nell’arco di poche ore il suo valore è aumentato di oltre il 600 per cento, e sabato mattina si è assestato a una capitalizzazione di mercato – cioè il valore totale delle singole unità in circolazione, espresso in dollari – di circa 10 miliardi di dollari, al 18esimo posto nella classifica complessiva delle criptovalute.
Al momento l’80 per cento della fornitura di $TRUMP esistente appartiene a CIC Digital LLC, una società di proprietà di Trump. In totale, entro tre anni, verranno fatti circolare un miliardo di token (come si chiama una singola unità della criptovaluta): attualmente quelli in circolo sono 200 milioni.
L’annuncio si inserisce nel contesto di un più ampio interesse di Trump nei confronti del settore delle criptovalute, considerato in larga parte volatile, rischioso e particolarmente esposto alle truffe. Che sia il presidente degli Stati Uniti a promuovere un settore economico così volatile e soggetto a grandi speculazioni è considerato da molti particolarmente problematico. Ci si aspetta che durante la sua presidenza, che comincia lunedì, metta in atto varie politiche favorevoli al settore.