Hamas dice di essere pronta a liberare 34 ostaggi israeliani
Ha fornito ad alcuni media una lista che comprende donne, uomini sopra i 50 anni, malati e bambini, ma le trattative non sembrano aver fatto progressi

Nel fine settimana sono ripresi in Qatar i negoziati per un cessate il fuoco fra Israele e Hamas, che erano bloccati ormai da mesi. Nel tentativo di favorire la fine di una guerra iniziata oltre 15 mesi fa il gruppo radicale palestinese ha fornito ad alcuni media, fra cui BBC e Reuters, la lista di 34 ostaggi che sarebbe disposta a liberare in una prima fase. Le trattative non sembrano però aver superato il lungo stallo e sulla Striscia di Gaza continuano i bombardamenti e gli attacchi israeliani, che hanno causato oltre 100 morti solo nel weekend.
La presenza di una lista di ostaggi che Hamas potrebbe liberare è comunque una novità nelle trattative. Negli attacchi del 7 ottobre 2023 il gruppo palestinese prese 251 ostaggi (e uccise oltre mille persone): 154 sono stati rilasciati o liberati dall’esercito israeliano, degli altri 97 non è chiaro quanti siano ancora in vita. La lista di 34 persone da liberare comprende 10 donne, 11 uomini fra i 50 e gli 85 anni, alcuni ostaggi definiti “malati” e anche alcuni bambini che in precedenza Hamas aveva detto che erano morti nel corso di attacchi israeliani. Domenica con un comunicato il governo israeliano di Benjamin Netanyahu aveva detto di non aver ricevuto alcuna lista, mentre sabato Hamas aveva pubblicato il video di una soldata rapita il 7 ottobre 2023, Liri Albag.

I parenti di palestinesi uccisi negli attacchi israeliani del 5 gennaio a Gaza (AP Photo/Abdel Kareem Hana)
Hamas impone come condizione nelle trattative il ritiro israeliano da Gaza e un cessate il fuoco permanente, due condizioni che Israele ha rifiutato. Netanyahu ha più volte dichiarato di voler mettere fine alla guerra solo dopo la completa eliminazione di Hamas. Non è chiaro se al momento le trattative abbiano compiuto dei progressi. Oltre al governo del Qatar, partecipano alla mediazione Egitto e Stati Uniti.

Un campo di tende a Khan Yunis (AP Photo/Abdel Kareem Hana)
Nel weekend le operazioni militari di Israele nella Striscia di Gaza, che hanno causato oltre 46mila morti dall’inizio della guerra, sono state particolarmente intense: l’esercito ha dichiarato di aver compiuto oltre cento attacchi contro «miliziani di Hamas», mentre il ministero della Salute di Gaza ha comunicato che i bombardamenti hanno causato più di 100 morti, fra sabato e domenica. Fra gli ultimi obiettivi colpiti ci sono i campi di Nuseirat e Bureij, al centro della Striscia, e una stazione di polizia a Khan Yunis, nel sud.