Le dicerie sulla morte del presidente del Camerun
Paul Biya è il capo di stato più anziano al mondo e non si vede in pubblico da un mese: il governo insiste a dire che sta bene

Il presidente del Camerun Paul Biya ha 91 anni e governa ininterrottamente dal 1982; è il secondo capo di stato del paese dell’Africa centrale dall’indipendenza dalla Francia, ottenuta nel 1960, ed è anche il più anziano del mondo. Negli ultimi giorni il suo governo ha voluto smentire le voci insistenti secondo cui avrebbe problemi di salute o sarebbe morto, con una serie di comunicati piuttosto inediti per l’amministrazione camerunense.
Biya infatti non si vede in pubblico dallo scorso 8 settembre, quando era andato a Pechino assieme alla moglie Chantal per partecipare a un incontro sulla cooperazione tra Cina e paesi dell’Africa. Sempre a settembre aveva saltato la riunione dell’Assemblea generale dell’ONU a New York, mentre la settimana scorsa ha annullato la sua partecipazione a un incontro dell’organizzazione degli stati di lingua francese previsto in Francia. Proprio l’assenza a questo evento, in programma il 4 ottobre a nord-est di Parigi, ha sollevato preoccupazioni sul suo stato di salute: per la sua età e perché Camerun e Francia hanno buoni rapporti (a luglio Biya era stato alla cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici).
Il fatto che non si veda in pubblico da settimane ha portato alla diffusione di dicerie sulla sua morte, che il portavoce del governo del Camerun René Emmanuel Sadi ha smentito ufficialmente definendole «pura fantasia». Sadi ha detto che dopo il viaggio in Cina Biya è stato brevemente in Europa per un viaggio privato e che rientrerà in Camerun nei prossimi giorni. Il ministro con l’incarico di direttore del gabinetto della presidenza, Samuel Mvondo Ayolo, ha a sua volta aggiunto che Biya si trova per impegni ufficiali a Ginevra, in Svizzera, e che le sue condizioni di salute sono «eccellenti».
Non è comunque chiaro quali siano gli impegni citati da Ayolo e se prevedono che Biya si faccia vedere in pubblico. Un altro ministro del suo governo, quello del Lavoro e delle Politiche sociali, Grégoire Owona, ha invitato le autorità competenti a punire chi diffonde queste menzogne.
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«Il governo di Biya non comunica molto», ha detto al Financial Times in forma anonima un consulente politico che ha legami con il paese, «ma questa volta c’è qualcosa di diverso». Biya è noto per essere una persona discreta e in passato ha visitato di frequente Ginevra, tanto da essere soprannominato “il presidente dell’Hotel InterContinental”, l’albergo in cui soggiorna. Tuttavia nel tempo si è isolato sempre di più, circondandosi solo di un gruppo ristretto di collaboratori, gli unici che mantengono legami con lui oltre alla moglie.
Per queste ragioni molti cittadini stanno dubitando della versione data dal governo e chiedono prove di dove sia e che sia vivo. La rivista Africa Report ha scritto che in tutto ciò all’aeroporto principale del paese sono in corso i preparativi per accoglierlo al suo ritorno.
La sua eventuale morte rischierebbe di creare il caos in uno dei pochi paesi con una situazione politica relativamente stabile, in un’area dell’Africa centro-occidentale in cui negli ultimi cinque anni ci sono stati otto colpi di stato riusciti e altri tentati.
«Biya non si interessa degli affari quotidiani da molto tempo», ha detto un ministro di un paese africano che ha parlato con Reuters a condizione di restare anonimo, «ma se dovesse morire la situazione finirebbe fuori controllo». La Costituzione del Camerun prevede che in caso di morte del presidente i suoi poteri vengano trasferiti al presidente del Senato, in questo caso Marcel Niat Njifenji, che compirà 90 anni il prossimo 26 ottobre. Nessuno «è preparato a ciò che accadrebbe dopo», ha detto il ministro: «Non sappiamo come sarebbe il Camerun senza Paul Biya».
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